Promesse elettorali, i forestali non sono più di moda

Siamo in clima pre elettorale e tanti “addetti ai lavori” sono in fermento per cercare di portare acqua al proprio mulino e …..non certamente per il bene del paese. Se una volta si poteva credere ad un cambiamento oggi la maggior parte dei giovani e meno giovani rimane sfiduciato su tutto questo iter che si ripete puntualmente e a cadenze annuali. Sfiduciati a livello nazionale e nello stesso tempo anche in quello regionale, ove la precarietà rimane sempre il tema dominante dei problemi in genere.
Precari della sanità, scuole e tanti bacini collegati rischiano sempre di più di rimanere nel limbo mediatico e nella sofferenza perenne con tante famiglie al lastrico e in difficoltà continua, andando a contrastare giornalmente con le situazioni di fatto che mettono in ginocchio genitori e figli. Non possiamo non parlare della categoria dei Forestali, operai che seppur con numeri ancora elevati, continuano a prendere atto del non cambiamento. Continui rinvii dopo eterne promesse in tempi non sospetti e, oggi dimenticati e non più “affidabili” nel chiedere un voto elettorale.
Stanchi dei continui soprusi, gli operai si sono allontanati dalle continue “cantonate” prese a danno di sindacati di categoria e sindacati di base che abbindolati da Tizio e Caio , si sono sbilanciati anticipatamente con i propri tesserati di seguire il percorso del politico di turno, solo che lo è stato a livello personale e non per il bene comune. Infatti nessun deputato parla in questo periodo dei lavoratori forestali siciliani e in attesa della promessa di riforma, questi faranno il loro dovere dentro o fuori la cabina elettorale. Nessun onorevole in questa sessione europea ha promesso niente a favore della categoria o del comparto, e seppur si voglia stabilizzare (a parole) la categoria o allargare competenze territoriali con aumento di giornate su fasce occupazionali, si prende atto del cambiamento che i sindacai vogliono fare a favore del sistema forestale. Assessori al ramo che rimandano il “faremo” a date ormai non più esistenti e a tal sistema, ormai ogni singolo operaio sa come muoversi in seno al 26 Maggio.
Peccato, si rimanda il tutto all’esito finale degli exit poll ma, ormai tutti sanno che “il tempo delle mele” è finito…

Antonio David

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