Sanità,tempi d’attesa lunghi anche sulle alte Madonie

Sanità mia non ti conosco….. Questo è il grido di allarme che i cittadini siciliani scagliano contro il sistema regionale in un’ottica di presa attuale e realtà quotidiana. Ne fà voce il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Salvatore Siragusa, ha presentato un’interrogazione all’Ars per evidenziare la carenza di personale e i disagi per i pazienti all’interno dell’ospedale “Madonna Ss. dell’Alto” di Petralia Sottana.

“Sono molteplici le segnalazioni di disservizi e inefficienze – spiega Siragusa insieme agli altri componenti della commissione Sanità, Francesco Cappello, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua – anche confermate dai mezzi di informazione. Nel presidio ospedaliero persiste infatti, da tempo, una carenza di personale medico e di altre figure sanitarie. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: dai soli dati di maggio 2019 emergono liste d’attesa dilatate all’infinito, con tempi inaccettabili per l’erogazione dei servizi sanitari. Per esempio, servono 220 giorni per una visita cardiologica o un ecocardiogramma, 250 per un’ecografia; 300 per un eco color doppler. Ed è dei giorni scorsi la notizia di un blitz dei Nas dei Carabinieri di Palermo per accertare anomalie nella gestione del reparto di Ginecologia e Ostetricia”.

 Situazione tutta gravata sulle spalle dei pazienti del territorio che devono per forza maggiore a volte, ricorrere al sistema privata locale, con sistemi e cifre che mettono in ginocchio le singole famiglie, vista sopratutto la precarietà lavorativa e, di pensioni minime ma, come tutti sappiamo e viviamo giornalmente, ci si china visto che, la salute certamente viene prima di tutto. Il gruppo parlamentare del M5S chiede al presidente della Regione, Nello Musumeci e all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, se siano a conoscenza della situazione e quali soluzioni intendano adottare per tutelare il diritto alla salute dei cittadini e contrastare la grave situazione di inefficienza che, ad oggi, farebbe pensare all’avvio di un depotenziamento della struttura.

Questo comporterebbe disagi notevoli per il territorio che non può supportare e sopportare un’eventuale presa di posizione da parte regionale. Speranze che accompagnano la quotidianità delle Madonie ove la rassegnazione totale di tanti sistemi prende il sopravvento sui giovani e meno giovani !!

Antonio David

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