“Pane e Paradiso”: la festa del tre maggio a Geraci Siculo.

In questi giorni in molti luoghi, dalle montagne al mare si festeggia la festa solenne del Santissimo Crocifisso. Un momento di forte richiamo spirituale per le comunità che si ritrovano a pregare insieme, d’innanzi a Lui, incoronato di spine e trafitto da chiodi nelle mani e piedi, immagine a cui ormai siamo abituati per il nostro credo religioso, ma che dovrebbe tuttavia lasciarci sgomenti e pietrificati dinnanzi a tale barbaria, segno della cattiveria umana.
Nessun bambino dovrebbe vedere questo tremendo dolore, si perchè, è un dolore che si vede in quel corpo martoriato, che un tempo fu di un uomo chiamato Gesù, e che oggi porta il nome di tutti quegli uomini che vengono ancora in molti angoli del mondo torturati e uccisi.
Un’immagine stampata nella mente, che ci ricorda quanto folle possa essere l’uomo, tutte le volte che offende, denigra, violenta, uccide.
Le nostre comunità madonite si raccolgono silenziose davanti alle statue ligne del crocifisso, note le statue del crocifisso di Polizzi Generosa e di Geraci Siculo.
A Geraci Siculo, il popolo che accorre da ogni dove per questa festa, anche da fuori Sicilia richiamando i concittadini, si caratterizza per una processione silenziosa, profumata dalle candele, torce, spente che i devoti a piedi scalzi portano a braccio pregando e chiedendo una grazia.
Le vie del paese assumono una magia particolare, la spiritualità si diffonde ovunque e riesce almeno in questo santissimo giorno a far tacere qualunque diverbio, rancore che nella vita quotidiana ciascuno porta con sé.
In questo giorno preziosissimo dove dà padrona e mano gentile fa la preghiera, ognuno porta con se una speranza, qualcuno chiede aiuto per la malattia di un figlio o genitore, qualcuno pensa all’assenza di un lavoro, qualcun’altro alla fine di un’amore, qualcuno ricorda la perdita di un caro. Siamo fatti di carne e soffriamo tutti per qualcosa, anche l’uomo più burbero conserva in uno spazio recondito un po’ di fragilità, un po’ di paura. Ecco perchè sentiamo il bisogno di rivolgerci a Lui, l’altissimo, che si incarnò uomo per farci capire che pur essendo Dio ha provato con suo figlio tutte le debolezze dell’uomo e ce lo ha reso a noi cosi vicino, cosi caro.
“Pane e paradiso” invocano accorati i bimbi di Geraci Siculo, con un coro di voci bianche strazziante. Non si rimane indifferenti al coro di voci dei bambini.
Tutti noi Oh Crocifisso, al tuo cospetto ti chiediamo, ancora una volta “pane e paradiso” per tutti i bimbi del mondo protezione, per i nostri anziani tenerezza, per i nostri giovani saggezza, per i nostri politici buon senso.
Per tutti coloro che sono in tanti, che non hanno potuto partecipare per vari motivi alla festa del Crocifisso, e che in lor cuore sentono la nostalgia e commozzione per le proprie origini e tradizioni fortissime, ovunque voi siate, in qualunque parte del mondo vivete, sempre, ma in particolare il tre maggio, inginocchiatevi davanti ad un Crocifisso pregate col cuore, sentirete attraverso la preghiera accorata che la casa natia si porta sempre con sè, chi ha fede sa che ci sono fili silenziosi che uniscono le persone ovunque esse siano.
Dobbiamo essere fieri delle nostre tradizioni.