Il primo maggio si festeggia sempre

Sin da piccoli ci viene rivolta una domanda: “Cosa vuoi fare da grande?” l’altra dovrebbe essere, ma in pochi ci rivolgono: “Cosa vuoi essere da grande?” . Alla prima domanda dovremmo poter rispondere dicendo ,”vorrei essere un medico, un professore, un’idraulico, un’meccanico,” all’altra dovremmo poter dire “ vorrei essere una brava persona, con dignità e soprattutto una persona libera”.
Tanto per l’una quanto per l’altra domanda le risposte restano sempre a metà. Primo maggio festa del lavoro, di chi c’è l’ha e di chi non ce l’ha….chi lo possiede festeggia questo giorno per la fortuna di averne uno, si perchè oggi, avere un lavoro, stà diventando una fortuna, perchè non basta avere studiato, non basta essere degli specialisti, per avere un lavoro, oggi serve, una carta jolly ,tanta, ma tanta fortuna, non parliamo poi del lavoro ambito, per il quale in molti magari hanno speso anni di studio e ricerca.
Palesemente ormai l’Italia è diventata terra di fuga dei cervelli, i migliori talenti non potendo esprimersi nel proprio paese sono costretti ad andare via e altrove riescono a fare quella fortuna negata nel proprio paese.
Anche chi non ha un lavoro festeggia, festeggia nella speranza di trovarne uno. La manovra del reddito della cittadinanza si pone tra gli obiettivi , l’aiuto alla ricerca di un lavoro specialmente per le classi più deboli e a rischio di esclusione sociale. Lo speriamo tutti, che la manovra reddito di cittadinanza non sia solo un elagire denaro facile, senza un risvolto sociale che dia dignità alle persone e non solo assistenza.
Finiremmo al solito per fare l’errore di dare da mangiare, senza insegnare a nessuno gli strumenti per cavarsela da soli.
Presso gli uffici postali che in questo periodo sono stati affollatissimi per la consegna delle carte sul reddito di cittadinanza, gli operatori hanno incontrato i beneficiari del reddito, molti hanno espresso al momento della consegna il desiderio di potere insieme al beneficio economico trovare davvero un lavoro che desse loro dignità, in altri casi i commenti rivelano atteggiamenti di non reale comprensione della misura, motivo per cui occorre vigilare ed evitare spreco di denaro, i beni bisogna conquistarseli.
In questo giorno al di là delle polemiche non possiamo non ricordare i morti sul lavoro e i tanti che non possiedono tempo sufficente per se stessi, pensiamo ai turni dei commessi o ad alcune categorie di lavoratori che svolgono lavori pesanti e sottopagati, poi c’è la schiera dei lavoratori in nero che non conoscono privileggi di nessun tipo, lavorano sottopagati e con rischi spesso sul lavoro.
Sono tutti argomenti di cui abbiamo abbondantemente sentito sempre parlare e che ci rattrista sentire, motivo per cui soprattutto per le giovani generazioni abbiamo il dovere di non parlare solo in negativo, ma urge infondere speranza, finiremmo per non favorire alcuna crescita di motivazione e desiderio .
La nostra società è un po’ malata diceva Fromm, ma mai non pensare alla speranza e al suo potere rivoluzionario a cui ha dedicato in un libro splendide riflessioni.
Il lavoro orienta il destino dell’uomo, tutta la nostra esistenza in fondo è orientata al raggiungimento di questa meta, lavorare.
Stiamo attenti a non sprecare talenti ed opportunità.
Buon primo maggio, festa del lavoro.
Si ringrazia per la foto , il fotografo Luigi Maggiore.