Al punto 8 dell’ordine del giorno del consiglio comunale di Cefalù svoltosi ieri, lunedì 29 aprile 2019, è stato ampiamente trattato il tema dei forestali in merito alla proposta di riordino del comparto elaborata dai sindacati confederali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.
La stessa era stata presentata da un gruppo di lavoratori cefaludesi nel corso di un’occupazione simbolica e pacifica della sala consiliare del Comune di Cefalù messa in atto il 5 aprile e consegnata nelle mani del presidente del Consiglio comunale Giovanni Iuppa e fatta anche presente al Sindaco Lapunzina.
Nello stesso giorno molteplici Comuni siciliani venivano occupati contemporaneamente con lo stesso fine, ovvero sollecitare il governo regionale a una maggiore occupazione della forza lavoro ottimizzandone le risorse ed eliminandone progressivamente il precariato.
Tornando alla seduta del Consiglio di Cefalù, la trattazione dell’argomento ha riscontrato il favore tanto tra i banchi di maggioranza che di opposizione che ne hanno entrambi esaltato qualità e professionalità delle maestranze le quali, quando impiegate con cognizione di causa, comportano benefici per la collettività e la tutela dell’ambiente.
Ne è un esempio l’operato dello scorso anno nei torrenti Pisciotto e Sant’Oliva dove i forestali hanno provveduto alla pulizia dei letti fluviali cosi come ha ricordato nel corso della seduta il sindaco Lapunzina. E ancora il sindaco annuncia come l’indomani (ndr. oggi 30 aprile)) alcuni volontari forestali metteranno a disposizione la loro opera gratuitamente per realizzare un progetto ambientale nella zona della Calura a ridosso del’attuale comando dei Vigili Urbani.
Tutto ciò non può che avvalorare l ‘immagine del comparto che non sempre è apprezzato perchè visto come un peso per la collettività considerati anche i “numeri” che li accompagnano – decine di migliaia – come spesso sottolineato anche nel corso di talk show televisivi anche nazionali.
Eppure da alcuni anni a questa parte il numero dei forestali è drasticamente diminuito passando da 35 mila a 20 mila con un budget regionale di spesa ridotto da 400 milioni di euro a 250 milioni. E, se è pur vero che in passato i forestali sono stati considerati un ammortizzatore sociale, oggi è giunta l ‘ora di stravolgere questa condizione dando dignità ai lavoratori che, se investiti di competenze e progetti, creati da una classe dirigente “ad hoc” possono tranquillamente portarli a termine. Da questo punto di vista i forestali possono essere una grande risorsa, basta solo saperla sfruttare.
Per tutti questi motivi il consiglio comunale di Cefalù ha votato all’unanimità in favore della trasmissione del documento di proposta al governo regionale e deciso di supportare anche moralmente oltre che burocraticamente i lavoratori forestali che per l’occasione erano presenti, seppur in esiguo numero, in sala consiliare.
Ecco in sintesi cosa prevede la proposta dei sindacati per i lavoratori forestali e la collettività:
sistemazione e manutenzione idraulico-forestale, difesa del suolo, interventi finalizzati alla tutela e al miglioramento ambientale e alla prevenzione del dissesto idrogeologico, opere di difesa e conservazione del suolo a presidio degli invasi, opere di sistemazione idraulico e idraulico-forestale dei bacini idrografici, anche montani, opere di regolazione dei corsi d’acqua, interventi integrati di rinaturazione e recupero di suoli abbandonati, regimare le acque, preservare e migliorare la qualità dell’ambiente e del paesaggio, prevenire o contenere i danni da valanghe e altre calamità, comprese le cure colturali degli stessi fino alla loro completa affermazione nonché la rinaturalizzazione, anche tramite specie forestali autoctone e tecniche d’ingegneria naturalistica, di aree degradate, di corsi d’acqua e di rimboschimenti; lotta passiva agli incendi boschivi, settore di attività realizzato nelle aree demaniali forestali e nelle superfici comunque gestite, che include azioni mirate a ridurre le cause e il potenziale innesco d’incendio, comprendendo la realizzazione e la manutenzione dei viali tagliafuoco, la viabilità forestale e le infrastrutture connesse, gli interventi previsti nel piano regionale per la difesa della vegetazione dagli incendi boschivi, nonché a titolo esemplificativo anche i lavori di prevenzione degli incendi lungo le fasce di bordo delle sedi stradali aperte al pubblico, entro i perimetri dei complessi boscati demaniali e delle superfici comunque gestite, dei bacini idrografici montani, per la profondità tecnicamente necessaria in relazione alle condizioni dei luoghi, limitatamente all’asportazione di piante secche, rovi o altro materiale infiammabile, e conservando le alberature vitali di qualsiasi specie, gli arbusti aventi funzione produttiva od ornamentale ovvero di protezione e difesa del suolo; imboschimento e rimboschimento, impianto di essenze arboree su terreni di proprietà di enti pubblici o di enti morali, sempre ché destinati alla pubblica fruizione; prevedere due soli contingenti di lavoratori: LTI (Lavoratori a Tempo Indeterminato) dove transitano tutti i 151isti e Lavoratori con Garanzia Occupazionale di 151 giornate annue; per dare un futuro ed una prospettiva al lavoro forestale bisogna pensare ad introdurre in questo comparto, anche in piccole percentuali (15 /20 %) rispetto a chi fuoriesce, i giovani. Una volta ultimato il processo di stabilizzazione dei lavoratori oggi in attività, bisogna avviare anche un turn over per un ricambio generazionale (anche per poter trasmettere a giovani leve le preziose conoscenze del territorio, degli strumenti e delle tecniche), senza il quale, fra qualche anno, vista l’età media degli attuali lavoratori. Senza un ricambio generazionale, fra qualche anno parleremo di questo comparto al passato. Oltretutto, anche per realizzare un nuova forestazione occorrono energie fresche e nuove professionalità; programmare l’attività di formazione continua utilizzando le somme accantonate presso i fondi interprofessionali (oggi vi è un utilizzo assai opaco di queste risorse); riscrittura art. 12 L. R. n° 5 del 28/01/2014, prevedendo comunque che i lavoratori dell’antincendio con garanzia di 151 giornate annue, svolgono interamente le giornate alle dipendenze del Comando del Corpo Forestale; prevedere il reintegro automatico, al verificarsi dei posti resosi liberi nella fascia stagionale. riistituire una voce di bilancio per i lavoratori LTI, per dare continuità e tempi certi nei pagamenti delle retribuzioni e prevedere un fondo di rotazione, da rimpinguare alla fine dell’iter delle perizie, per pagare gli stagionali.
Claudio Pepoli