La Lega cresce e si radica in Sicilia, arruolando sindaci e consiglieri comunali. Gli ultimi ad aderire in ordine di tempo amministrano un piccolo centro in provincia di Palermo, tremila abitanti fra le colline del Corleonese. Sono il sindaco Francesco Di Giorgio e il suo vice, Stefano Sciabica, affiancati dalla giovane assessore Agata Milazzo. Si aggiungono a tre loro colleghi che avevano già detto sì al Carroccio qualche mese fa: il presidente del Consiglio comunale, Elisa Gendusa, e altri due consiglieri, Pietro Giammalva e Teresa Marchese. Benvenuti a Chiusa Sclafani, il Comune più leghista di Sicilia.
Il matrimonio politico tra Matteo Salvini e la giunta di governo del paese a metà strada fra Palermo e Agrigento si è celebrato qualche giorno fa nel capoluogo siciliano nelle mani del senatore Stefano Candiani, sottosegretario al ministero dell’Interno e commissario straordinario del nuovo corso leghista nell’Isola, e di Igor Gelarda, capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale a Palermo e responsabile regionale enti locali, l’artefice del radicamento territoriale che il partito sta avendo negli ultimi mesi in Sicilia.
“La Lega sta riservando molta attenzione ai piccoli centri dell’entroterra siciliano – dice Gelarda – quelli che la vecchia politica ha condannato ad un destino di disoccupazione ed emigrazione giovanile. Per rendersi conto del sottosviluppo, basta osservare lo stato di abbandono delle strade più interne dell’isola, che rendono quasi impossibili, oltre che pericolosi, i collegamenti. Stiamo lavorando per mettere un argine a questo sfacelo – aggiunge l’esponente siciliano del Carroccio – con la certezza che se riparte l’entroterra, a cominciare dall’agricoltura e dall’allevamento, ma anche dall’edilizia, riparte tutta la Sicilia. Tutto questo si potrà realizzare grazie al nostro governo del buon senso, ad amministratori locali capaci ed onesti che sappiano valorizzare i loro territori nel rispetto delle identità ma soprattutto – conclude Gelarda – grazie al radicamento crescente della Lega nella macchina regionale per cambiare, a partire dagli scranni più alti della politica siciliana, il corso della storia della nostra bellissima e martoriata terra”.
La stretta di mano tra i vertici del Carroccio e la giunta municipale di Chiusa Sclafani è avvenuta nell’ambito dell’inaugurazione, a Palermo, della prima scuola di formazione politica della Lega in Sicilia. Una realtà assolutamente inedita per l’Isola, ideata e diretta da Giovanni Callea, presidente del Circolo Lega Città di Palermo.
“Ho deciso di aderire alla Lega – dice Francesco Di Giorgio, 53 anni, tecnico della prevenzione presso l’Asp di Palermo, al terzo mandato di sindaco di Chiusa Sclafani – perché sta portando avanti un programma elettorale in cui mi riconosco: dalla difesa dei confini alla legittima difesa, dalla flax tax alla quota cento, dalla pace fiscale all’eliminazione degli studi di settore, per non parlare della rivoluzione che si vuole portare in Europa”.
Ad affiancare il primo cittadino di Chiusa Sclafani nella nuova avventura, coordinati da Elio Ficarra, responsabile enti locali della Lega in provincia di Palermo e vice capogruppo consiliare a Sala delle Lapidi, ci sono il vice sindaco Stefano Sciabica, infermiere professionale in servizio presso il poliambulatorio di Bisacquino, e Agata Milazzo, 26 anni, dottore agronomo, eletta consigliere comunale con 306 preferenze e dal 2017 a fianco del sindaco Di Giorgio in qualità di assessore: “Mi impegnerò con la Lega perché credo in una politica nuova e seria che sappia spendersi per i territori – dice l’assessore Milazzo – . Una politica che guardi concretamente al benessere dei cittadini e che sappia farsi attivamente portavoce dei loro bisogni”.
(Nella foto, da sinistra, Stefano Sciabica, Pietro Giammalva, Francesco Di Giorgio, il senatore Stefano Candiani, Agata Milazzo, Igor Gelarda ed Elio Ficarra)