Geraci Siculo. “30 libri in 30 giorni” fa tappa nella cittadina madonita

“30 libri in 30 giorni” , promossa da BCsicilia, Associazione per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, ha fatto tappa a Geraci Siculo, con la presentazione, presso i locali della Fondazione Contea Ventimiglia, del libro del prof. Augusto Cavadi dal titolo “La mafia desnuda”, che narra dell’esperienza della “scuola di formazione etico-politica Giovanni Falcone” di Palermo.
L’iniziativa culturale è stata realizzata in collaborazione con BCsicilia Geraci Siculo, con la Fondazione Sac. Prof. Bartolo Castello, con la Fondazione Contea dei Ventimiglia e con il Forum dei Giovani di Geraci Siculo.
Dopo l’intervento di Don Francesco Sapuppo, presidente di BCsicilia Geraci Siculo, Alfonso Lo Cascio, presidente regionale di BCsicilia, ha illustrato la manifestazione “30 libri in 30 giorni”, che si propone di contribuire a riscoprire il piacere e il fascino della lettura con la presentazione di trenta libri in vari centri della Sicilia per trenta giorni consecutivi. La rassegna, iniziata lo scorso 25 marzo, si concluderà il prossimo 24 aprile, in occasione della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore indetta dall’UNESCO.
A seguire, l’intervento del prof. Augusto Cavadi, che è stato uno dei fondatori ed è uno degli attuali esponenti di spicco della “scuola di formazione etico-politica Giovanni Falcone”. Nata all’indomani delle stragi del ’92, la scuola si è sempre posta come strumento stabile di lotta intellettuale contro lo strapotere e il dominio delle mafie, con l’obiettivo di sensibilizzare le comunità e le persone sul tema della legalità e del rifiuto di qualsiasi forma di condizionamento di matrice mafiosa.
L’autore ha illustrato, senza fronzoli e con un linguaggio schietto e diretto, cosa debba intendersi per mafia e quali siano le modalità di azione dei suoi esponenti, illustrando anche il percorso compiuto dalla “scuola di formazione etico-politica Giovanni Falcone” in tutti questi anni.
Rispondendo alle sollecitazioni provenienti dal numeroso pubblico presente, il prof. Cavadi non si è sottratto al confronto anche su alcuni aspetti delicati dell’azione di contrasto alle mafie – come il ruolo della scuola, della politica e della Chiesa in tal senso – facendosi portavoce della speranza che il modello della “scuola Giovanni Falcone” possa diffondersi in modo sempre più ampio così che si possa giungere a creare una diffusa coscienza sociale anti-mafiosa.
Antonio Anatra

redazione

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