In questi ultimi giorni i sindacati confederali e quelli di base stanno incontrando i rappresentanti del Governo ed esattamente con l’assessore all’Agricoltura  Edy Bandiera e Totò Cordaro per quanto riguarda il Territorio e Ambiente, per parlare e mettere in chiaro la situazione del comparto Forestale. Ieri è toccato ai confederali ed oggi sono stati ricevuti quelli di base che hanno espresso il loro punto di vista e, dopo aver presentato ognuno per la propria categoria il piano su cui  intende portare avanti le sorti del settore tanto bistrattato e che, deve avere una svolta sia per quanto riguarda il problema ambientale e territoriale sia per quanto riguarda la questione degli operai stessi.

I lavoratori lamentano il fatto che non possono più sopperire alle angherie del settore e, alle promesse non mantenute dalla politica negli anni, alle poche giornate lavorative, ai ritardi degli stipendi a cui li operai non possono abituarsi a vita, agli arretrati contrattuali ancora non percepiti, ma sopratutto per il fatto che, vogliono rendersi utili in un’ottica diversa ed essere utilizzati anche fuori dal demanio forestale. Le proposte presentate sia dal ddl 104 del Sifus (2011) e quello dei confederali, mira ad un progetto a 360°, con impiego di tale forza lavorativa anche in ambito di dissesto idrogeologico ma certamente non con le sole 78 o 101 giornate ma, con un aumento tale da poter raggiungere la stabilizzazione o magari arrivare alla formazione di due solo contingenti e cioè, con 151 giornate lavorative (78sti e 101sti) e il contingente OTI (151sti con gli attuali OTI).

Il governo dai primi incontri ha apprezzato tale situazione , prendendo in considerazione tali pareri scritti e presentati e ne farà luce in Parlamento per la discussione e la votazione  ma, il problema che vive e vegeta è sempre quello dei tempi tecnici e burocratici. Gli assessori si sono impegnati di dare risposta entro fine mese ma. l’umore degli stessi operai non combacia con le risposte date, visto che per anni e anni questi, sono stati sempre mantenuti col cappio al collo per quanto riguarda i fatti. Parole e parole che continuano ad accavallarsi e  malumori e sconforto ormai che ha raggiunto livelli non più quantificabili. Lo scetticismo, sentendo gli umori dei lavoratori è unanime e cioè che, in conclusione questi incontri siano le ennesime perdite di tempo e prese in giro visto che ormai si ripete sempre la stessa cosa da anni senza conclusione di fatti.

Tutto ciò certamente, non porta acqua al mulino, ne da parte dei lavoratori ne da parte politica, visto che gli operai giustificano tali riunioni di facciata come un avvicinamento alle prossime elezioni solo per far vedere che il governo potrebbe servirsi nuovamente dei lavoratori come mezzo di voti e/o favorire i sindacati ! Le voci del popolo sono sempre quelle della verità dei fatti o almeno di una mezza verità quindi, tali promesse possono essere valutate sempre in un prossimo futuro e non certamente nell’immediato così come chiede il padre di famiglia che vorrebbe vedersi aumentate le giornate ora e non a data da destinarsi………visti i tempi che corrono. Chi vivrà vedrà !