“La presa in carico da parte delle città metropolitane e dei liberi consorzi che dovrebbero avvalersi del potere di ordinanza “extra ordinem” di cui all’art. 191 del D.lgs m. 152/2006 al fine di garantire la continuità della gestione integrata dei rifiuti può avvenire solo in presenza di alcuni presupposti giuridici e fattuali, in mancanza dei quali l’esercizio di tale strumento si configura quale illegittimo se non addirittura illecito”. Questa la dichiarazione di Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia in risposta alla  nota dell’assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità del 27 marzo scorso, a firma dell’assessore Alberto Pierobone del dirigente generale Salvo Cocina, con la quale si danno indicazioni sulle procedure da adottare..

“Condividiamo la necessità di ridare la gestione dei rifiuti ai territoririspettando il principio della piena condivisione delle responsabilità ma, dopo anni di ritardi, inadempienze e omissioni e ancora in assenza di adeguati impianti su tutto il territorio regionale, non si può scaricare, sic et  simpliciter,  sugli enti locali una gestione, emergenziale, frutto di una riforma avviata nel 2010, con la cancellazione degli ATO e l’istituzione delle SRR e mai pienamente realizzata. Esortiamo il Governo regionale  –  conclude Orlando – anche attraverso il necessario confronto istituzionale con il Governo nazionale, nelle more che l’Ars vari il progetto di riforma del Governo in materia di rifiuti, ad adottare gli  opportuni provvedimenti per garantire la continuità del servizio evitando i rischi concreti derivanti da una condizione di vuoto normativo e organizzativo anche al fine di garantire il compimento del passaggio di tutti lavoratori aventi dirittoalle SRR”.