E’ passato un altro anno e il comparto forestale, riprende con le sue problematiche annuali, nell’intento che le cose potrebbero cambiare ma, nella realtà dei fatti ci si ritrova a discutere sempre delle stesse situazioni. Momento di calma piatta quello dei primi mesi dell’anno e in attesa delle prime richieste di avviamento da parte dei lavoratori con tante promesse e idee che lasciano soltanto il tempo che trovano. Tanta gente si ritrova nella sfiducia totale con tante illusioni da parte di tanti e da parte di tutti, e seppur non citando nessuno si sanno quali siano le condizioni e le situazioni di fatto dei mali del settore.
Fondi che sono al centro di tanti fattori e, fondi che fanno girare il sistema patrimoniale di una terra arida ma speranzosa nelle parole. I fatti come sempre stanno a zero, e le parole stanno a mille ma, ormai nessuno si fa’ più coinvolgere nelle parole di Tizio e Caio, complici di un sistema ben oleato solo per i fatti propri e per mantenere calmi i lavoratori forestali che portano avanti ciò che di buono si vede se si guarda all’interno dei boschi o dell’ambiente. Ci sono le intenzioni del governo regionale di riportare le graduatorie “ai fasti” di una volta e, vien da dire a primo impatto: perché le avete unite?
Gli interessi possono essere tanti e per pochi ma, a sfavore di quella marea di gente che pensava di accorciare la propria meta lavorativa in un’ottica di cambiamento in graduatoria e speranzosa anche di poter lavorare e avere un introito familiare maggiore a discapito delle poche giornate lavorative. Così come continua la barzelletta sugli stipendi arretrati, dove c’è tanta gente che deve percepire il mese di Dicembre e non avendo motivazioni più plausibili nelle giustificazioni di merito. Fondi che c’erano e ora non ci sono, stipendi pagati con perizie diverse o stornati, quindi da rivalutare e rimettere in circolo, così come il gioco delle tre carte, ci sono e non ci sono…….
Riviviamo lo stesso film anche sul dissesto idrogeologico, una grosso business a cui i lavoratori forestali saranno tagliati fuori e senza illusioni di fatto si vede e si rumoreggia che la situazione non può “quagliare” per il comparto. Rimane la solita prevenzione e manutenzione boschiva con i tanti problemi di DPI,dei due torrettisti, 78sti AIB da rimpinguare,mezzi scadenti,assicurazioni scadute,vestiario,scarpe e tutto ciò che gira attorno ad un sistema che dovrebbe essere a favore della forza lavorativa e non dietro la forza di scrivanie e interessi personali.
Le Europee si avvicinano e si inizia a svegliare il mondo politico anche (e sopratutto) in ottica forestale, manna importante per i politici siciliani, solo che questa volta i lavoratori sembrano avere le idee chiare: No legge, no party – no stabilizzazione, no voto – niente aumento di giornate, niente di niente.
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