Scampato il pericolo sulla finanziaria, i siciliani attendono tante risposte in merito ai nuovi passi che, deve intraprendere il governo regionale siciliano in risposta delle decisioni di Roma che, deve dare il placet definitivo. Ex Province da ripristinare, viabilità, lavoro, fondi, precarietà e tanti altri fattori che dovrebbero ridare lustro alla terra di Sicilia e sperare in una ripresa voluta e attesa da tanti. Su questo mettiamo una delle tante riforme che si attendono a braccia aperte e parliamo quella del settore forestale. Così com’è, non vi sono le condizioni di portare avanti un sistema logoro e senza criterio economico favorevole alle casse regionali o per il bene comune.
D’altro canto i lavoratori stanchi e succubi di tutto ciò, vogliono reagire e capire se esiste la possibilità di sperare in qualcosa di nuovo o per meglio dire di aumentare le giornate lavorative, tralasciando ormai la stabilizzazione, obiettivo lasciato agli argini anche dagli stessi operai che oramai non credono più a questa parola. Anni e anni di speranze per qualche sindacato che, continua per convinzione o per virtù dei forti e che, ora viene affiancato anche dai confederali che sempre a parole spingono anche loro su tale “parolina magica” che ormai rimane nel dimenticatoio e tutti si attaccano.
Sono rimasti solo i lavoratori forestali fuori dal bacino delle stabilizzazioni ma, almeno si tentasse di dare giornate in più o magari, formare due soli contingenti di 151 giorni e OTI. Parole che sono routine quotidiana e pane per coloro che devono portare avanti la famiglia ma anche per tanta gente che spera in un sistema che non esiste e vive solo per alcuni è per le proprie esigenze. Così come la politica che accompagna i deboli e più delle volte non ottiene niente di nuovo o particolare ma, solo polvere e pugni di mosche in mano. Le elezioni europee saranno un altro banco di prova per i Forestali che non ripercorreranno gli sbagli delle regionali o degli anni passati, quando si sono fatti abbindolare dal politico di turno nel promettere mare e monti, ricevendo e ripercorrendo lo stesso film da trent’anni.
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