Vertenza BluTec, la protesta a Roma

“Oggi siamo a Roma per chiedere subito un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, il 5 marzo è troppo lontano e i lavoratori sono ormai esasperati”. Ad affermarlo sono Ludovico Guercio segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Antonio Nobile segretario provinciale Fim Cisl che oggi sono Roma con i lavoratori, Fiom e Uilm e con i sindaci del comprensorio per chiedere di essere ricevuti davanti la sede del Mise. “Attenderemo qui fino a che non avremo una risposta, la cassa integrazione deve essere subito prorogata, non si possono lasciare i lavoratori in questa situazione d’incertezza. Se non esistono dubbi, come affermato dalla stessa azienda, sul percorso del progetto di rilancio di Blutec per lo stabilimento di Termini Imerese allora si approvi subito”.
La cassa integrazione dovrebbe essere finanziata fino al 31 dicembre 2019 ed è necessaria per scongiurare il licenziamento dei 692 lavoratori e per accompagnare il piano di reindustrializzazione dell’area dello stabilimento di Termini Imerese. “Vogliamo certezze sul piano industriale, serve un incontro urgente per esaminare lo stato di avanzamento del piano industriale, entro il mese di febbraio dovrebbe partire la produzione del Doblo elettrico con il rientro di altri operai, vogliamo risposte” concludono.

“Con i sindacati, i sindaci del territorio e Carmelo Miceli giù ad aspettare che Di Maio si decida a convocarli in fretta. Dai piani alti del ministero nessun segno di vita. Il ministro quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, scappa. C’è solo un problema, 700 lavoratori Blutec, ex Fiat, più 300 dell’indotto non ce la fanno più”. Così il senatore del Pd, Davide Faraone, che stamattina ha partecipato al sit-in dei sindacati e dei sindaci del Palermitano organizzato al Mise sulla vertenza Blutec di Termini Imerese.

redazione

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