Piero Ceraulo (foto), 36 anni, è il nuovo segretario generale della Fillea Cgil Palermo. Il nuovo segretario degli edili è stato eletto oggi all’unanimità dall’assemblea generale della Fillea, riunita presso la Camera del Lavoro, alla presenza del segretario generale Fillea Cgil Alessandro Genovesi, del segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, del segretario Fillea Cgil Sicilia Francesco Tarantino, del segretario uscente Francesco Piastra, nuovo segretario d’organizzazione della Cgil Palermo, e del presidente dell’assemblea Giuseppe Vinti.
Piero Ceraulo, un passato nel movimento studentesco dell’Udu, in Cgil dal 2005, è entrato a far parte della segreteria della Fillea nel marzo del 2010, occupandosi dei grandi appalti e dei rapporti con i liberi professionisti, restauratori, architetti, ingegneri. Nel 2015 gli viene affidata la delega all’organizzazione della Fillea Cgil. Da ottobre 2018 è vicepresidente dell’ente bilaterale scuola edile Palermo e da febbraio 2019, componente del cda della Cassa edile di Palermo.
Tra le proposte presentate dal nuovo segretario c’è la costituzione del comitato per il lavoro degli edili in stretta collaborazione con Nidil Cgil, la categoria che si occupa dei lavoratori precari, co.co.pro e delle partite Iva, al fine di aggregare tutti i lavoratori in difficoltà e lanciare una grande mobilitazione per il lavoro con l’obiettivo di sbloccare i cantieri che in questo momento interessano la città di Palermo.
La vicenda del Coime, la crisi dei colossi delle costruzioni e lo stato di difficoltà delle grandi infrastrutture di Palermo, sicurezza e lotta al lavoro nero, l’ampliamento dei diritti per i lavoratori delle aziende sequestrate, il rafforzamento della presenza nei territori: questi alcuni degli argomenti al centro della relazione del nuovo segretario della Fillea Cgil, che allo sciopero nazionale unitario del 15 marzo a Roma di tutta la filiera delle costruzioni avrà il compitodi rappresentare le vertenze edili di Palermo.
“E’ arrivato il momento di mettere un punto definitivo alla vicenda del Coime – ha detto Ceraulo – Dopo 32 anni non è ammissibile sentir dire che i lavoratori del Coime non si sa se siano edili oppure no. Dopo una legge dello Stato e il successivo accordo del 2000 oggi ancora si dibatte sulla loro legittimità e se siano eccedenti rispetto alla pianta organica”.
Per quanto riguarda le quattro grandi infrastrutture, tutte con grosse criticità e progetti che risalgono ad almeno 15 anni fa, la Bolognetta-Lercara, l’anello ferroviario il raddoppio ferroviario del tratto Ogliastrillo-Castelbuono, il passante ferroviario di Palermo, e per le strade secondarie colabrodo, Ceraulo ha evidenziato la necessità di “far ripartire il settore attraverso il completamento delle grandi opere e lo sblocco di quelle già finanziate”.
E forti preoccupazioni sono state espresse sul fronte della sicurezza e del lavoro nero. “La mancanza di controlli degli ispettori del lavoro hanno determinato un aumento esponenziale delle irregolarità e soprattutto le condizioni di lavoro degli operai sono ritornate indietro di 50 anni – ha denunciato Ceraulo – Gli infortuni e le morti sul lavoro sono in costante aumento, in più si aggiunge il fenomeno sempre più diffuso del caporalato e dello sfruttamento della manodopera in edilizia. Con il sindacato di strada della Fillea continueremo a stare vicini ai lavoratori nei territori e a denunciare tutto questo”.
Tra gli altri obiettivi: raggiungere quota 51 per cento della rappresentanza, rilancio industriale delle attività produttive come le Cementerie e le Cave, aggregazione e inclusione dei professionisti del settore (architetti, ingegneri, restauratori) per avviare una specifica vertenza sulla riqualificazione dei centri storici e delle periferie, per la creazione di nuova occupazione, e consolidamento dei rapporti con Filca Cisl e Feneal Uil per condividere unitariamente percorsi con le associazioni datoriali, sia industriali che artigiane.