Costruita nel 1962 ed oggi demolita. La stazione di servizio del Carmine agli archi. Prima era Shell, poi Q8. Da circa 2 anni è chiusa. Il piano regolatore prevedeva la demolizione poiché edificio in centro storico (anche se al confine con la zona d’espansione). Quando si toglieranno le macerie, gli archi romanici posti alle spalle saranno finalmente ben visibili nella loro maestosità. Non dimentichiamo, però, che sono saltati dei posti di lavoro. Sono certo che l’area sarà sistemata a dovere e che quei posti di lavoro persi potranno essere acquisiti con un maggiore affluenza di turisti.
Gli archi romanici sono in pratica il vecchio e il nuovo acquedotto (oggi al suo interno vi è la tubazione che porta l’acqua potabile nella vasca di piazza Castello).
Venne costruito alla fine del 1400 da Angelo De Clemente di Cefalù, per la necessità di portare l’acqua da Madonna dell’Alto in Città.
E’ caratterizzato da tratti interrati e da altri sostenuti da muri di sostegno o da arcate con pendenza costante.
Dell’antica opera ingegneristica, a somiglianza degli acquedotti romani, rimangono alcune arcate che oggi, con all’abbattimento del distributore, ritorna ad essere visibile nella complessiva vista e bellezza.
foto di Gioacchino Lavanco
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