“Chiediamo un tavolo urgente al Ministero del lavoro e dello Sviluppo economico, siamo molto preoccupati, i lavoratori vogliono certezze sul rinnovo della cassa integrazione e sul futuro del piano industriale per l’area di Termini Imerese”. Ad affermarlo sono Ludovico Guercio segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, Antonio Nobile segretario provinciale Fim Cisl e Antonino Cirivello Responsabile Cisl Termini Imerese, a margine del sit in di protesta che si è tenuto stamani davanti la sede di Blutec a Termini, e successivamente al Comune di Termini Imerese, dove è stata occupata l’aula consiliare dai lavoratori “fino a che – spiegano – non otterremo risposte”. “Non si può più attendere, serve subito la risposta sull’approvazione della cassa integrazione, il cui accordo è stato siglato il 7 gennaio scorso. Il Ministro Di Maio in visita allo stabilimento lo scorso ottobre aveva dato garanzie sulla continuità delle tutele per i lavoratori e sul futuro della vertenza, chiediamo di dimostrare concretamente questo impegno”. L’altro punto cruciale della vertenza, è legato alla mancata attuazione del piano industriale sottoscritto al Ministero e sul quale Invitalia ha investito 20 milioni e che ha generato la richiesta di Invitalia di rientro da parte di Blutec del finanziamento. “Anche su questo punto l’azienda sta disattendendo gli impegni sottoscritti non avendo ancora pagato la prima tranche. Il Ministero non ha fornito ad oggi nessuna risposta né sulla cassa né sul rilancio industriale del sito termitano, nonostante le richieste del Prefetto e del Presidente della Regione, a seguito degli incontri con le organizzazioni sindacali. Siamo molto preoccupati” spiegano Guercio, Nobile e Cirivello.
Intanto, in attesa di risposte dal Ministero, i sindacati Fim, Fiom e Uilm intendono chiedere l’incontro con i sindaci dei territori interessati e con il Presidente dell’Anci Leoluca Orlando. Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani conclude, “la vertenza rischia di esplodere generando un grave problema sociale nel territorio, i lavoratori con le loro famiglie, sono stanchi. Il governo nazionale ascolti gli appelli dei sindacati e delle istituzioni locali, intervenga subito favorendo l’approvazione della cig e fornendo garanzie concrete e non solo a parole sul futuro industriale del sito”.