Rifiuti: Sunseri(M5S), presidente Rap Palermo socio Srl che punta a maxi impianto a Termini Imerese. Orlando lo sa?

“Appena dieci giorni fa avevamo denunciato il rischio che a Termini Imerese potesse sorgere il più grande impianto di trattamento di rifiuti organici della Regione da realizzare, così come previsto dal piano regionale dei rifiuti approvato dalla Giunta Musumeci. Adesso scopriamo, inoltre, un potenziale conflitto di interessi nella compagine societaria della società Ecox che ha presentato il progetto per questo mega impianto che potrebbe trasformare Termini Imerese in una pattumiera a cielo aperto”. Lo dice il deputato regionale del M5S Luigi Sunseri (foto) che già nei giorni scorsi aveva espresso la propria contrarietà alla realizzazione di questa enorme struttura e ha deciso di presentare un’interrogazione parlamentare all’Ars. “Dagli atti in nostro possesso – afferma il deputato – ed in particolare dalla visura camerale della società Ecox srl, non solo viene fuori che il capitale sociale ammonta appena a 10 mila euro, cifra assai esigua per una società che mira a realizzare un impianto di dimensioni importanti come quello, ma c’è anche una curiosa coincidenza nella compagine societaria: tra i proprietari figura Giuseppe Norata, presidente della Rap, la società comunale che si occupa dello smaltimento dei rifiuti a Palermo e già presidente, amministratore delegato e, oggi, liquidatore della società Ecologia e Ambiente spa, che possiede una quota del 25% nella Srl”.”Al di là di potenziali conflitti di interesse – prosegue l’esponente del M5S – riteniamo quantomeno la cosa inopportuna e ci chiediamo se il sindaco della città metropolitana di Palermo Leoluca Orlando è a conoscenza della questione e se nel caso lo ritiene normale”. Poi Sunseri fa sapere che: “Gli altri soci della Ecox srl, oltre a Norata, sono Rossella e Nicoletta Tomasello, Angelo Catania, Giovanni Sunseri e Giuseppe Genovese, che è anche amministratore unico della società”. “Torniamo a chiedere alla Regione di stoppare il progetto – conclude -. Termini Imerese, ha già pagato a caro prezzo i danni ambientali causati dai modelli industriali del passato, oggi non può e non deve diventare una discarica a cielo aperto”.

Redazione

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