Dall’incontro avutosi ieri al Palace Hotel, i sindacati confederali hanno rimesso sul tavolo la bozza di riordino che in linea di massima è conosciuta e apprezzata in gran parte dai lavoratori siciliani. Una proposta ad ampio raggio che coinvolge tutti i compiti demaniali ed extrademaniali e che si affaccia anche al fabbisogni del territorio e della gestione patrimoniale sui vari fronti del dissesto attraverso una competenza che non manca e che certamente è fattibili dal punto di vista dell’impatto immediato.
“Da qui – come spiega Antonio David di ForestaliNews – ripartimao con l’ennesima speranza di un cambiamento che tutti vogliamo. Anche cani,gatti e galline sono stufi di queste parole e con noi attendono questo cambiamento che non arriva. Siamo stanchi di seguire solo convegni, sit-in,riunione,speranze, attese,iniziative pro-forestazione e pro-gestionale. noi operai siamo pronti a rimetterci la faccia come sempre, nel bene e nel male e, ora tocca al governo regionale nel fare il passo finale visto che i fondi non mancano e nemmeno la forza lavoro. La stabilità totale o parziale rimane l’obiettivo finale dei lavoratori e visto che, la parola stabilizzazione rimane utopia e/o miraggio per qualcuno, quindi forse è meglio arrivare a formare due soli contingenti di lavoro cioè LTI e 151 giornate lavorative per tutti. L’importante è, che ogni anno non si ripeta questa manfrina e questa agonia solo per furor di popolo o scopi personali. Siamo già vissuti sul problema e potremmo insegnare e proporre noi lavoratori il da fare, quindi la morale generica di tanta gente è un aspetto nauseante e riluttivo per chi di lavoro vive e soffre in silenzio” !
È anche la logica della proposta di riordino del settore forestale presentata da Flai, Fai e Uila siciliane al governo regionale, sulla quale i sindacati di categoria cercheranno adesso il consenso degli amministratori locali attraverso iniziative nei territori, con l’obiettivo di fare pressione per il varo della nuova legge regionale di settore entro aprile. Non solo manutenzioni e antincendio per i forestali e’ l’allargamento delle competenze alla messa in sicurezza del territorio e al dissesto idrogeologico. Lo sviluppo del settore, da raggiungere secondo i sindacati anche con il coordinamento degli enti di servizio all’agricoltura (Esa e Consorzi di bonifica) sotto la regia dell’assessorato competente, “deve ovviamente anche produrre la stabilizzazione dei lavoratori” impegnati – per via della riforma auspicata da Flai, Fai e Uila – in attività a largo raggio. Aspetto comune a tutti e di tanti, ora la palla passa a chi di competenza ..
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