Il sistema è sempre lo stesso sopratutto in questo periodo dell’anno. Da qui circa 20 mila forestali siciliani rischiano di passare le feste senza stipendi e tredicesime. A lanciare l’allarme sono le sigle Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Sicilia. A far temere ai sindacati lo slittamento dei pagamenti “la pubblicazione nella Gurs della norma della legge Finanziaria regionale, avvenuta solo martedì scorso, la mancata apertura a oggi del sistema informatico contabile e la prevista chiusura il 21 dicembre della Ragioneria generale”.  Parte dei lavoratori delle  città e province di Enna,Trapani,Catania e Ragusa hanno già percepire gli emolumenti di Novembre e attendono il solo mese di dicembre.

Altre province però devono mettersi in coda e attendere fine mese o addirittura il mese di gennaio. Questo è ciò che si intuisce da Antonio David di ForestaliNews- – “Verrebbe da ridere a sentire cio, ma giustamente viene da piangere o addirittura gridare ai quattro venti questa perenne angoscia che i lavoratori devono prendere atto annualmente. Alcune province hanno già percepito il mese di Novembre e altre devono stare alla finestra e passare il Natale senza la gioia di aver in mano il loro stipendio. Una situazione che mette in ginocchio un circolo vizioso che tanti problemi rivela e, rimette in gioco tutto il modo di gestire un comparto che deve essere rimesso a nuovo. Purtroppo il governo attuale così come i precedenti non riesce, non vuole, non sà come gestire una forza lavoro importante  per l’intero territorio siciliano. La continua emergenza di un parlamento la dice lunga sulla reale forza di ciò che i siciliani hanno votato e, dei sindacati che “ci assuppanu u pani” e non riescono a reagire a tutto ciò ” – 

Cgil,Cisl e Uil lanciano un appello al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore regionale all’Agricoltura: “Attivare tutte le procedure ordinarie e straordinarie possibili per risolvere il problema. Anche perché ci era stato assicurato che non ci sarebbe stato alcun blocco, invece oggi, date alla mano, dobbiamo constatare che c’è un serio rischio che 20 mila famiglie abbiano problemi economici in questo periodo”.