Una kermesse gastronomica lunga un’intera giornata per celebrare i profumi e i sapori delle eccellenze agroalimentari del territorio madonita. Sono “i sapori della Val d’Himera Settentrionale”, i protagonisti del prossimo appuntamento che domenica 23 dicembre animerà il borgo di Scillato per una festa tra degustazioni, visite guidate, escursioni ed esibizioni in laboratorio biodinamico. Un’occasione per celebrare e far conoscere l’immensa ricchezza di questo territorio adagiato nella valle del fiume Imera, ai piedi del Parco delle Madonie, in provincia di Palermo, con un evento che coniuga agricoltura, turismo e ambiente.

Si comincia alle 9.00 con l’escursione tra le coltivazioni tipiche locali che sarà accompagnata da esibizioni in laboratorio biodinamico, alla scoperta di un territorio vocato alla produzione prevalentemente di alberi da frutto. 

Le campagne attorno al paese sono infatti copiosamente irrigate dalle sorgenti di acqua dolce che rendono il territorio fertile per la coltivazione di agrumeti e frutteti. E’ qui che qui si producono le famose arance “biondo” e le albicocche di Scillato.

L’arancia “biondo” di Scillato è una varietà ombelicata di arancia, un tipo di agrume particolare riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale siciliano dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

Ma questo territorio è, prima di tutto, la zona di produzione di una particolare albicocca, da sempre considerato un frutto prezioso; un tempo c’era chi arrivava da lontano, seguendo la fama del suo profumo e del suo sapore. E’ una varietà di albicocca precoce, dal frutto piccolo, spesso sfaccettato di rosso, molto profumato e dal sapore intenso. La raccolta inizia alla fine di maggio e dura solitamente due o tre settimane. La coltivazione è tradizionale: ogni anno si potano gli alberi, senza l’uso di trattamenti chimici – né per il terreno né per i frutti – e si raccoglie a mano, in modo scalare. Gli alberi sono grandi e hanno più di trenta, quarant’anni. I frutti sono sensibili alle manipolazioni e ai trasporti e, per questa ragione, la loro commercializzazione è limitata ai mercati vicini.
A Scillato tutte le famiglie contadine preparano ogni anno un’ottima confettura di albicocche. Ma la pressione di prodotti più redditizi e di mercati più dinamici ha reso questa varietà a rischio di scomparsa.

Per questo cinque ragazzi hanno deciso di impegnarsi a valorizzare i prodotti del proprio territorio trasformando questa passione in una ragione per non abbandonare Scillato. Hanno creato un’associazione (denominata “I Carusi”, che in siciliano significa ‘i ragazzi’) e avviato un percorso di recupero di vecchi impianti di albicocco abbandonati. Ora stanno lavorando per realizzare nuovi impianti, aumentando così la superficie e la produzione di albicocche di Scillato.
Hanno inoltre recuperato l’antica ricetta della confettura del paese, coinvolgendo le donne, le mamme, le nonne, e hanno affiancato a ogni frutteto, un orto, che arricchisce le tavole dei “Sciddatari” e di alcuni paesi limitrofi. In un paese di poche anime, la loro attività ha rimesso in circolo dinamismo e speranza.

Questa esperienza sarà raccontata durante la conferenza a cura della Condotta Slow Food Alte Madonie e dedicata alle qualità nutrizionali delle albicocche.

L’albicocca di Scillato oltre a fare parte dell’elenco dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), questa particolare varietà di albicocca rientra tra i Presidi Slow Food.

Nell’ottica di promuovere la conoscenza di un territorio ricco oltre che di risorse agricole anche di bellezze naturalistiche, è in programma la visita delle note “Sorgenti di Scillato”, acque che da sempre hanno evocato miti e leggende popolari come le sue presunte doti miracolose.

Le tre sorgenti che si sviluppano dalle falde del Monte Fanusi prendono il nome di Agnello, Calabria e Golfone; il loro utilizzo risale già ai primi del ‘900, dall’esigenza di portare in città acqua salubre a seguito dell’epidemia di colera. Oggi queste sorgenti alimentano l’intero territorio fino a Palermo.

La novità assoluta di questa edizione de I Sapori della Val d’Himera, sono i due laboratori del gusto. Nel primo, dedicato alla caseificazione e tenuto dal Caseificio di Maria si potranno apprendere le tecniche tradizionali della preparazione dei formaggi; il secondo a cura del panificio Lisuzzo è invece incentrato sulla panificazione soprattutto con farine di grani antichi.

L’ultimo appuntamento da segnare in agenda è la visita guidata alle vie dell’acqua in programma alle 15:30 con partenza da P.zza Aldo Moro.

Per l’intera giornata saranno visitabili gli stand espositivi con i prodotti tipici delle aziende agricole locali che potranno essere acquistati e degustati gratuitamente.

Programma:

Ore 9:00
– Escursioni tra le coltivazioni tipiche locali con esibizioni in laboratorio biodinamico
– Visite guidate alle sorgenti di Scillato (Partenza da Viale Col. Lima)
Ore 9:30
– Apertura degli Stand espositivi
Ore 13:00
– Degustazione gratuita di prodotti tipici
Ore 13:30
– Laboratorio di caseificazione (a cura del Caseificio di Maria Scillato)
Ore 14:30
– Laboratorio di panificazione con farine di grani antichi (a cura del panificio Lisuzzo – Scillato)
– Introduzione sulle qualità nutrizionali delle albicocche (a cura della Condotta Slow Food Alte Madonie)
Ore 15:30
– Visite guidate per le vie dell’acqua (Partenza P.zza Aldo Moro)