Se c’era qualche dubbio, ormai si può tranquillamente buttare la chiave della stabilizzazione per i forestali siciliani. Il populino dell’ARS ha chiaramente voglia di non andare avanti e portare a compimento tanti di quei fattori che i siciliani purtroppo hanno bisogno. Tra maggioranza che manca , Musumeci deve prendere atto che le colpe li deve ripartire su tutti i componenti parlamentari anche perché nei tempi , tutti hanno avuto la possibilità di rimediare ad eventuali errori.
Tutti hanno colpe e tutti sanno che non si vuole portare a termine un percorso che sembra più da sadomaso, visto che tutti si fanno male senza capire che realmente il dolore è forte, un dolore che tutti sopportano stringendo i denti e non ribellandosi all’evidenza dei fatti. “Si è spenta la lampadina – dice Antonio David di ForestaliNews – visto che le notizie che arrivano dal fronte ARS non portano a niente di buono. Possiamo dire , qual è la verità ? ma per tanti che ancora credevano e speravano in un ribaltamento di fronte sui 44 mln di euro (ultimi in ordine di tempo) possono tranquillamente abbandonare i sogni di gloria”. – Ricordiamo che l’On. Figuccia aveva presentato un emendamento per stornare 44 mln di euro per poterli utilizzare a favore dei Forestali,Esa e Consorzi e impiegarli nel dissesto idrogeologico, pulizia di fiumi e torrenti. Bocciato tale l’emedamento e speranze di portare a termine un “probabile” percorso condivisibile per il bene comune.
“Siamo in mano a gentaglia – continua Antonio David – proprio perché coloro che siedono all’interno del palazzo non riescono a medesimare ciò che c’è dall’altra parte della barricata, un bisogno reale a discapito dei soliti sotterfugi di parlamentari che gira e rigira si dividono poltrone e compitini annuali, tra tabelle e favoritismi che tutti sanno e conoscono bene. come si fa a non far passare un emendamento che porta a pulire i fiumni e torrenti dopo 30 anni di non manutenzione. Erbacce alte che sono ad altezze dell’uomo e sterpaglia che non si riesce nemmeno a camminare lungo un percorso. I danni e gli straripamenti non hanno aperto gli occhi a coloro che dovrebbero dirigere e guidare un percorso per uscire da questo ‘fango mediatico’che viene addossato alla Sicilia e agli stessi operai che si mettono a disposizione per effettuare i lavori.
Anche sugli stipendi i lavoratori reclamano le spettanze con il mese di ottobre preso a macchia di leopardo o meglio ancora “una porta si e una no” se si vuol buttare una battura. Nessun criterio su niente , nonostante le carte parlano chiare ma forse è meglio riscrivere il contratto sulla realtà dei fatti….
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