LIPU denuncia potature selvagge ad Alia

Tra i tanti casi di potature selvagge, spicca quello di un esemplare di fico selvatico (Ficus carica L.), utilizzato come riparo e risorsa trofica da diverse specie di uccelli, e abbattuto senza alcuna apparente motivazione. E Alcuni piccioni sono stati trovati morti per presunto avvelenamento con fenomeni di cannibalismo proprio sui tetti nel centro storico della cittadina dell’entroterra palermitano.
Il ficus, tagliato proprio ieri 30 novembre in una scalinata del centro, veniva utilizzato come luogo di sosta, dormitorio e risorse trofiche per varie specie di uccelli come la cinciarella (Cyanistes caeruleus), la cinciallegra (Parus major) e il pettirosso (Erithacus rubecula) come segnalatoci da diverse fotografie scattate da alcuni cittadini sensibili di Alia. Quest’albero, infatti, specie nel periodo estivo, era spesso attirato dagli uccelli e dagli insetti per via dei tipici frutti. Un importante nutrimento anche negli altri mesi dell’anno per la presenza di piccoli insetti e invertebrati di cui gli uccelli ne andavano ghiotti, ma anche un riparo per il freddo e una sosta di riposo. Alcuni cittadini avevano persino posizionato delle mangiatoie per aiutare gli uccelli a trascorrere le rigide temperature invernali. Adesso, andate distrutte.
Ma quali sono state le motivazioni del taglio? A detta dei cittadini, quest’albero dava fastidio per via delle foglie che cadevano a terra nel periodo autunnale, ‘sporcando’ il pavimento sottostante. Pavimento che, tutt’ora, rimane sporco di tante altre cose. Un gesto, seppur su un albero di piccole dimensioni, caratterizzato da totale mancanza di conoscenza e di rispetto verso il verde e il decoro urbano e le specie che vi abitano, che viene proprio da un paese che si fa chiamare ‘Città Giardino’. Chiediamo spiegazioni per questo ficus tagliato, chi fosse l’autore e se sia stato chiesto il parere di un esperto agronomo. Inoltre, chiediamo il rimpiazzo con un’altra essenza mediterranea da piantare proprio nello stesso posto! – scrive Giovanni Cumbo, Delegato della Lipu di Palermo.
La Lipu, tra l’altro, ha pubblicato da poco un dossier sulla gestione del verde urbano che è disponibile a questo link a chi ne voglia far uso:
Alberi tagliati, dunque, ma non solo! Anche colombi morti sui tetti della cittadina per presunto avvelenamento. Abbiamo notato che i piccioni becchettavano sui corpi dei loro consimili, forse per cibarsi della carne o forse per mangiare i semi ingeriti dai loro consimili ormai morti in decomposizione – scrivono i volontari della Lipu. Altri erano in evidente stato confusionale e barcollanti. Questo è l’altro grave danno all’ambiente che si sarebbe perpetrato nel comprensorio di Alia. Difatti, dalle ‘voci’ che circolano in paese, qualcuno avrebbe sparso di proposito del veleno per uccidere proprio i colombi per via della sporcizia che procurano con le feci. Veleno che, una volta entrato nella catena alimentare, rischierebbe di uccidere diverse specie animali utili all’uomo come i rapaci, che regolano l’equilibrio ambientale. Il tutto, tra l’altro, a due passi dalla Riserva del Bosco della Favara! Rischio anche per gatti randagi e di proprietà (in passato ne sono stati trovati alcuni morti per presunto avvelenamento). Anche in questo caso – continua Cumbo – chiediamo al Comune di avviare delle indagini per scoprire le cause di morte dei piccioni e, nel caso ci siano dei responsabili, che vengano perseguiti a norma di legge.
La Lipu ha redatto un dossier sulla corretta gestione del piccione di città, la Lipu, infine, si auspica che vengano intrapresi tutti i provvedimenti per risolvere questi ‘inconvenienti’ e vigilerà affinchè non accadano più queste stragi.

 

redazione

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