È diventata oramai una triste consuetudine quella del Natale sulle Madonie, non c’è inverno che si avvicina che non porti con se tantissima ansia e rabbia tra la platea Madonita.
Sembra quasi fatto apposta, di fatti oramai da diversi anni ogni vigilia di fine anno, anziché gioire per la tanto attesa nascita del bambino Gesù, tutti i cittadini Madoniti devono fare i conti con la preoccupazione che il bambino Gesù rischi di nascere per strada o
addirittura rischi di non nascere.
Troppe ansie, troppa paura, troppe incertezze e non solo per le partorienti e i futuri nascituri ma anche per l’intera popolazione che vive sul territorio.
Non è più possibile continuare a vivere con l’acqua alla gola, ogni giorno che passa è sempre più difficile.
Nessuna possibilità di lavoro, nessuna prospettiva futura per i giovani, nessun presupposto utile per vivere meglio e con maggiori sicurezze.
Se poi a tutto questo aggiungiamo la carenza di servizi sanitari, la precarietà viaria e la “palese” indifferenza della politica sovra-comunale alle esigenze del territorio, allora non ci rimane che una cosa sola, quella di unire tutte le nostre forze per far sentire una unica voce che vada oltre le parole e i proclami uditi sino ad aggi, che abbia la giusta risonaza per mettere fine una volta per tutte a questa insopportabile agonia.
I risultati che aspettiamo non arriveranno mai se non impariamo a pretenderli, anziché chiederli, se non impariamo a urlarli , anziché sussurarli, se non decidiamo che nulla potrà arrivare se non viene veramente desiderato… i sogni e le necessità non vanno tenuti nei
cassetti, ma vanno costantemente ricercati sino al completo raggiungimento.
Lillo Puleo