Ricominciamo dal desiderio

Desiderio, una parola dai mille contorni, proveremo a spiegarlo attraverso il dott.re Massimo Recalcati, uno degli psicanalisti più noti in Italia, che rilegge Jacques Lacan, psichiatra, filosofo, che ha a lungo studiato tale concetto.
Perchè parlare del desiderio? Perchè nessuno sembra desiderare più, siamo disabituati a desiderare . In realtà il desiderio “di essere” è il tratto distintivo della condizione umana, và distinto secondo Lacan dal bisogno.
Sono due cose molto diverse, il bisogno è necessità vitale che in un modo o nell’altro possiamo soddisfare, il desiderio è un concetto molto più complesso.
Il desiderio è propensione verso qualcosa, qualcuno,una dimensione quasi dell’inafferrabile, ci spinge ad agire, tiene il cervello sempre pronto a trovare soluzioni nuove, ci spinge a migliorarci a crescere ad essere diversi, migliori . Importante è poi l’aspetto del desiderio dell’altro o di essere oggetto di desiderio dell’altro, Recalcati a proposito scrive : “desidero avere un posto nel desiderio dell’altro”.
Nel desiderare l’altro, dove desiderio per Lacan non ha solo valenza sessuale , ma contatto della vita altrui, questi può rispondere come può non rispondere, motivo per cui il desiderio espone al vacillamento delle certezze nella relazione con l’altro e ci rende spesso fragili, questo spiegherebbe perchè spesso nascondiamo il desiderio, per paura del fallimento.
Desiderare è oggi pura “rivoluzione” poiché è ricerca e nasce dalla percezione della mancanza, in n epoca dove tutti abbiamo tutto, percepire la mancanza sembra una cosa strana, l’uomo moderno è angosciato non dalla mancanza, ma dal troppo pieno e dalla sensazione di essere imprigionati. Desiderare è una rivolta nei confronti di questo presente che è fatto di uomini che tendono solo ad adattarsi a non desiderare, a non cercare chiudendo cervello e corpo dentro un telefono o il pc, nel migliore dei casi o in dosi di cocaina nel peggiore, come le recenti statistiche dimostrano e i casi recenti di malavita, la morte di giovani ragazze stordite dalla cocaina e vittime di abusi sessuali o preda di puscer che diventano stupratori.
Cosa porta queste ragazze a rifuggiarsi in altri mondi? Il vuoto esistenziale, familiare, il non essere quello che avrebbero voluto essere, o l’eccesso di divario tra ciò che si è e ciò che si potrebbe essere. Il godimento privo di responsabilità, compulsivo, soffoca qualunque progettualità.
Il massimo che “desideriamo” è la risposta ad un click al pc, alla eventuale disattesa nessuno soffre più di tanto, poiché non c’è stato nessuno sforzo nella ricerca.
La mancanza di desiderio appiattisce la vita, mortifica, inchioda solo al presente e laddove non si coniuga il tempo al futuro c’è solo una vita mortifera .
Il desiderio invece, produce movimento, questa la sua variabile straordinaria.
A tutti deve essere data l’opportunità di potere desiderare sperimentando anche il senso dell’assenza,i nostri bambini sono per esempio troppo accontentati, è nell’attesa che si genera il desiderio, quando manca il desiderio perchè tutto lo abbiamo subito, niente sarà più realmente appagante, solo ciò che si conquista genera una reale soddisfazione.
Per Lacan , l’uomo è animato dal desiderio come vocazione ad essere, ognuno deve poter seguire la propria vocazione, quando si rinuncia ad essere ciò che si desidera essere, li nasce il sintomo e ci ammaliamo, o cerchiamo altro, ed in questa ricerca possiamo entrare in inferni inimagginabili.
A breve si terrà a Palermo il 13 dicembre il convegno “Un giardino nel deserto “ a villa Magnisi , sede dell’ordine dei medici,in cui si parlerà del dolore mentale , di vulnerabilità, l’evento organizzato dall’associazione A.F.I.Pres.S, impegnata da anni in azioni di prevenzione del suicidio. Un’ occasione da non perdere per riflettere sul disagio crescente psichico intorno a noi .
Il desiderio è compagno della speranza, la speranza viene definita da Fromm un momento essenziale della vita umana, rappresenta il bisogno profondo dell’essere umano di non essere passivo e manipolato. Il monito dunque è che dovremmo imparare a ritrovare i desideri.

Sabrina Miriana

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