Ospiti del CPA San Francesco “Prog. Tarhib Sicilia 1634” hanno visitato la sede della Lega del Filo d’Oro di Termini Imerese.
I ragazzi sono stati accompagnati dall’Assistente Sociale del Centro dott.ssa A.R. Graziano e dalla mediatrice culturale dott.ssa M. Caporarello.
I ragazzi sono stati accolti dal direttore dott. Gioacchino Madonia e dalla dott.ssa Maria Stella Calà Pedagogista del Centro.
L’associazione, nata nel 1964, ad oggi è presente sul territorio Italiano con i Centri di Lesmo, Modena, Osimo, Molfetta e Termini Imerese e le Sedi Territoriali di Padova, Roma e Napoli erogando servizi alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
Dopo i saluti di benvenuto e un interessante sintesi sulla storia e la costituzione della Lega del Filo d’Oro, i ragazzi sotto la guida esperta della dott.ssa Maria Stella Calà, hanno visitato il Centro.
La mission della Lega del Filo d’Oro è “Assistere, educare, riabilitare e reinserire nella famiglia e nella società le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali” attraverso interventi individualizzati per ogni utente.
I ragazzi hanno avuto modo di conoscere la parte della struttura che accoglie in regime diurno i ragazzi e la seconda parte che accoglie invece gli ospiti in regime residenziale.
Affisso ad ogni porta segnali oggettuali che aiutano le persone con pluriminorazioni psicosensoriali ad individuare la stanza e comprendere quindi quale attività si svolge all’interno.
L’intera struttura è inoltre dotata di ausili visivi e tattili che facilitano la comunicazione e l’orientamento degli ospiti. Momento particolarmente toccante è stato il percorso sensoriale proposto a due minori che sono stati temporaneamente privati di vista e udito con l’utilizzo di bende e tappi per le orecchie.
I ragazzi hanno compiuto un intero percorso fatto di scale, stanze, oggetti e ostacoli per immedesimarsi con le persone sordocieche e comprenderne la difficoltà.
Alla fine del percorso i ragazzi si sono mostrati visibilmente commossi ed emozionati dalla sperimentazione di una condizione lontana dalle loro conoscenze.
Durante la giornata si sono acquisite conoscenze circa la giornata tipo di ogni ospite fatta di attività occupazionali, momenti di svago e attività psicomotorie.
Nel momento conclusivo i ragazzi hanno mostrato interesse per la giornata trascorsa chiedendo di potere fare nuovamente visita ai ragazzi che avevano conosciuto.
Il confronto fra due condizioni di vulnerabilità legate a minorazioni psicosensoriali e l’altra alla condizione di straniero in un territorio ha condotto i minori ad una sana riflessione sulle abilità e competenze che possiedono e che vanno utilizzate al meglio per individuare e realizzare il proprio progetto di vita.

Dott.ssa Graziano
Dott.ssa Caporarello