“Poste Italiane spa persegue una politica di reclutamento del personale che non è in linea con le norme comunitarie, piuttosto le viola apertamente quando non trasforma in full time ed a tempo indeterminato i contratti del personale precario che da oltre sette
anni presta servizio nella azienda partecipata dallo Stato tramite la Cassa depositi e prestiti.
Appare assurdo che su 800 lavoratori a tempo determinato solo in 38 abbiano avuto la conversione del contratto in full time e che soprattutto i lavoratori di origine
siciliana non beneficino della mobilità verso la nostra regione.
Oltre duemila famiglie siciliane vivono in condizioni di incertezza,
precarietà ed insicurezza per le scelte cervellotiche di Poste
Italiane che, approfittando dei sistemi di agevolazione sulle
assunzioni e sulla contribuzione, di fatto sfrutta i nostri lavoratori
per tutto il tempo consentito dalle norme, per poi espellerli dal
circuito aziendale.
Bisogna dire a Poste Italiane un secco no ad una politica criminale che ruba ai nostri un tempo assolutamente prezioso per la ricerca di un lavoro stabile. Faremo la nostra parte senza se e senza ma, perché al di là di tutto si tratta di lavoratori ai quali
debbono essere garantiti legittimi diritti, compreso quello di potere
rientrare in Sicilia presso le proprie famiglie nonché adeguate
condizioni contrattuali a tempo indeterminato. In Sicilia c’è una
carenza di organico che potrebbe essere affrontata proprio con la
mobilità dei nostri corregionali e con l’impiego full time del
personale.
Auspico che anche il governo Musumeci si faccia latore delle giuste istanze di questi lavoratori presso il governo nazionale in modo da sollecitare in management di Poste Italiane verso scelte più eque e che siano in ottemperanza alle norme sul diritto al lavoro
che, dopo le sentenze della Corte di Giustizia Europea, impongono la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato per chi è precario da oltre trentasei mesi”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.