Bompietro,Azione Cattolica, ragazzi in festa entrano nelle case e apparecchiano la tavola

Azione Cattolica, ragazzi in festa entrano nelle case e apparecchiano la tavola 

Un’invasione pacifica e colorata. Era l’ora di pranzo ieri a Bompietro quando i ragazzi dell’Azione Cattolica di tutta la diocesi di Cefalù sono andati in piccoli gruppi fin dentro le case della gente del luogo per apparecchiare la tavola.

E’ stato uno dei momenti programmati in occasione della Festa del Ciao, annuale appuntamento associativo per i più piccoli in casa AC. In relazione all’ambientazione dell’iniziativa annuale pensata per loro nel cammino ACR, la cucina, i ragazzi hanno vissuto un momento significativo che li ha visti accogliere e accolti dalle famiglie che gli hanno aperto la porta; poi loro si sono messi a servizio per primi. Ma non solo, condivisione e carità hanno caratterizzato il resto della giornata, attraverso la raccolta beni di prima necessità che con il contributo di tutto è stata devoluta alla Casa di Accoglienza di San Francesco, a Cefalù.

Nella mattinata anche S.E. Mons. Giuseppe Marciante ha raggiunto la festa, presiedendo la celebrazione con tutti i partecipanti. Ai ragazzi ha spiegato che l’origine più arcaica della parola “ciao” è legata al termine “schiavo”, ovvero colui che si mette a servizio. In occasione della Festa, le parrocchie presenti si erano impegnate inoltre nel Primo Concorso “Valeria Cortina”, ideato per rendere omaggio alla socia prematuramente scomparsa solo pochi mesi fa, nonché educatrice e consigliere diocesano di Azione Cattolica. Il contest prevedeva la preparazione di alcuni biscotti che sono stati quindi valutati e giudicati nella giornata di ieri. Ad aggiudicarsi la prima edizione la parrocchia di San Francesco (Cefalù). 

L’organizzazione della giornata è stata curata dall’equipe diocesana ACR, dall’assistente Don Giuseppe Amato e con il prezioso contributo della parrocchia ospitante di Bompietro. Il pomeriggio di festa si è concluso in Piazza, tra giochi e musica. “Ai ragazzi bisogna restituire la piazza, l’esperienza del gioco in movimento e il senso di accoglienza – hanno commentato i responsabili diocesani – da loro si può imparare come essere sempre pronti, senza timori e inutili sovrastrutture”.

Redazione

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