Il 29 settembre scorso durante il tavolo tecnico allargato svoltosi a Castelbuono presso la Sala delle Capriate, la nostra Portavoce e Deputata On. Caterina Licatini – Membro della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) nel corso del confronto intercorso con i presenti, ha appreso anche le segnalazioni degli astanti sulle presunte gravi criticità dell’impianto di Compostaggio di C.da Cassanisa. Lo scrive il M5S di Castelbuono.
Segnalazioni successivamente avvalorate dalle evidenti prove fornite a seguito di un esposto inviato dagli abitanti che si trovano nei pressi dell’impianto. Esposto – precisa il M5S – di cui la nostra portavoce è in possesso, inviato all’indirizzo dell’A.R.P.A. Struttura Territoriale di Palermo, alla Città’ Metropolitana di Palermo Direzione Ambiente, Energia, Risorse Naturali, Controllo Difesa del Suolo e Ambientale. Oltre che per conoscenza al Dipartimento Acqua e Rifiuti, al Sindaco di Castelbuono Mario Cicero e all’ASP Palermo Distretto 33 Cefalù.
L’impianto di compostaggio – si legge nella nota – già in passato è stato oggetto di interrogazioni presso l’Assemblea Regionale Siciliana da parte del MoVimento 5 Stelle, oltre per l’anomala conduzione, anche per i processi di formazione del compost che con mistificazione veniva definito “Compost di Qualità”. Anche il nostro MeetUp, in quell’occasione e successivamente, ha sempre sostenuto che la gestione dell’impianto, attraverso il conferimento della frazione umida in sacchetti di plastica dal contenuto non verificato, inficiasse l’intero processo di compostaggio, poiché all’interno si ritrovavano rifiuti di natura non bio-compostabile (plastica, vetro, batterie, medicinali) che insieme ai residui dei sacchetti di plastica, oltre a invalidare il processo di compostaggio, contribuivano all’ulteriore necessario smaltimento di rifiuti in discarica. Cosa che avviene a tuttoggi e che a causa dell’aumento dei conferimenti da parte degli ulteriori comuni (che conferiscono in seguito al passaggio dall’ex ATO alla SRR) ne hanno evidentemente aumentato le criticità dell’impianto.
Inoltre riteniamo che l’intero processo sia stato sempre condotto non in maniera del tutto efficiente. Lo dimostrano difatti, gli eccessivi e nauseanti odori nella zona, oltre una pessima qualità del compost, che per quanto gratuito non veniva (e non viene) prelevato da eventuali fruitori, poiché aveva (ed ha) una scarsa capacità in qualità di ammendante, per i motivi cui sopra.
Pertanto – conclude – visti i gravi problemi ambientali denunciati anche dall’esposto dei cittadini di C.da Cassanisa, il MoVimento 5 Stelle attraverso la nostra Portavoce Caterina Licatini (nell’immagine sopra la prima risposta poco esaustiva dell’ARPA), non può che cercare di adoperarsi affinché si faccia luce e si cerchino di eliminare le criticità, sollecitando anche i gestori (ma anche i comuni che vi conferiscono) in modo tale da rendere l’impianto efficiente e funzionale al fine di ottimizzare sia lo smaltimento dei rifiuti che la produzione di un vero ed utile “Compost di Qualità”.