Favorire e sostenere la nascita di imprese agricole nei paesi del sud Mediterraneo da parte di giovani formati e specializzati nei paesi europei; sostenere l’equo accesso alla terra con le competenze necessarie per affrontare i cambiamenti climatici: diffondere la formazione e le innovazioni nel settore agricolo. Tutto questo creando un’alleanza tra le generazioni nel Mare Nostrum. Sono i punti salienti della Carta dei giovani imprenditori agricoli del Mediterraneo, sottoscritta a Mazara nel corso del Blue Sea Land. Un protocollo d’intesa che dà il via alla costruzione di una serie di ponti tra i giovani agricoltori siciliani e quelli delle sponde del Nord Africa, partendo dalla comprensione, dall’equità e dalla sostenibilità ambientale.
La carta è stata firmata dalla Cia agricoltori italiani, che l’ha promossa con la sua associazione di giovani imprenditori Agia, e sarà successivamente siglata dai delegati dei paesi che prendono parte all’expo mazarese e che hanno già dato la loro adesione. Della carta si è discusso nel corso del convegno “I giovani del Mediterraneo, interAGIAmo per coltivare il futuro”, organizzato dalla Cia. Tra i partecipanti, il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, il presidente regionale Rosa Giovanna Castagna e quello della delegazione Sicilia occidentale, Antonino Cossentino e poi Gianfranco Maltese, presidente dell’Agia Sicilia Occidentale e componente del Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori a Bruxelles.
“Riteniamo che l’azione collettiva fra i popoli del Mediterraneo potrà permettere di vincere le grandi sfide connesse alla terra, all’acqua, al cibo e al lavoro. Stimolare la reciproca conoscenza e lo scambio di conoscenze, il dialogo, l’incontro interculturale può favorire la pace, unica condizione indispensabile per la crescita e lo sviluppo dell’intera regione. Bisogna combattere le discriminazioni, le battaglie commerciali, la denutrizione, promuovere un equo accesso alle risorse naturali suolo e acqua. Nel sottoscrivere questo documento, affermiamo la responsabilità della generazione presente di mettere in atto azioni, condotte e scelte che garantiranno la tutela del diritto alle generazioni future”, ha detto Antonino Cossentino.
“L’attività agricola – ha detto anche Gianfranco Maltese – è fondamentale, non solo per la produzione di beni alimentari, ma anche per il suo contributo a disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio e conservare la biodiversità. La creazione di una rete tra noi giovani imprenditori agricoli mediterranei che condividono questi obiettivi in uno scenario di pace è un passo decisivo. Condividere un comune percorso di formazione, la crescita imprenditoriale, l’integrazione è importante soprattutto perché permette di affrontare uniti e al meglio le difficili sfide che abbiamo di fronte. Non accettiamo che ci siano ingiustificabili diseguaglianze nelle possibilità, nelle capacità e nelle opportunità tra individui e popoli e che alle donne non venga riconosciuto ovunque il ruolo fondamentale nella produzione agricola e nella nutrizione”.
Di seguito il testo della Carta dei giovani imprenditori agricoli del Mediterraneo
– favorire e sostenere la nascita di imprese agricole nei paesi del sud mediterraneo da parte di giovani formati e specializzati nei paesi europei per creare lavoro
– favorire l’accesso alla terra attraverso l’introduzione di nuovi sistemi di concessione dei terreni pubblici e privati, nei paesi ove questo è previsto
– adottare pratiche e sistemi di produzione sostenibili; condividere e divulgare le buone pratiche per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici
– sostenere e favorire scambi culturali, visite studio, attività di tirocinio presso le imprese agricole dei paesi del mediterraneo, al fine di accrescere la conoscenza imprenditoriale ed agronomica e favorire la divulgazione delle conoscenze e la formazione
– favorire la diffusione delle innovazioni nel settore agricolo
– definire un’alleanza con il mondo delle università e della ricerca per avere un accesso immediato alle novità in un settore strategico dal punto di vista agronomico
– favorire lo sviluppo di un ecosistema della conoscenza che veda il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati
– favorire l’alleanza tra le generazioni per facilitare l’accesso alla terra dei giovani e per evitare la dispersione del patrimonio di conoscenze degli anziani
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