L’incertezza rimarrà fino a quando ulteriori ricerche condotte negli archivi storici
parrocchiali… e non solo… delle due Petralie non riusciranno a far pienamente luce sulle
origini del ns. Frate. Intanto, per quanto si vuole sotto riportare, ci si limiteràà a riferire
sull’excursus condotto fra le fonti archivistiche e bibliografiche che, a oggi, si sono potute
raccogliere.

Frate Innocenzo da “Petralia o da Palermo” è stato, assieme a Frate Umile da
Petralia Soprana, uno dei massimi scultori di immagini sacre di Nostro Signore Gesu’
Cristo per avere donato, nell’arco di circa sedici anni, presumibilmente dal 1633 al 1648
(data di morte?), numerosi Crocifissi alla fede cristiana oggi presenti in varie Chiese e
Cappelle private situate in buona parte dell’Italia (ovviamente Sicilia compresa) e a Malta,
fatti secondo lo “stile della Spagna” e caratterizzati da una rappresentazione così realistica
delle sofferenze di Cristo sulla croce, come non si era visto ancora in Italia, tale da
suscitare in molti fedeli una nuova e particolare devozione della Passione di Cristo e in
alcuni lo scandalo per ciò che fu presto ritenuto un affronto all’ortodossia cattolica nonché
un’offesa al buon gusto.1 Per tali ragioni Frate Innocenzo si vide costretto, per ben due
volte, a difendersi davanti al Sant’Uffizio Romano. Non si può fare a meno, quindi, di
parlare della figura di Frate Innocenzo da Petralia, che certamente fu ai vertici della scuola
di Sant’Antonino a Palermo e del quale sino a poco tempo fa si sapeva ben poco perché il
suo nome era oscurato dalla fama di frate Umile. Negli anni ’50 fra Damiano Neri nel suo
libro sugli scultori francescani siciliani del Seicento ne citava il valore e sottolineava la
mancanza di notizie sulla sua esistenza, sul suo nome di nascita e il fatto che la fama del
maestro avesse oscurato a lungo l’opera di Innocenzo.
Dopo un periodo in Sicilia nella scuola bottega di Palermo, nel 1637 troviamo lo
scultore nel centro Italia, soprattutto nelle Marche ed in Umbria, anche se, a partire da tale
anno, produsse molte opere a Roma, nel convento di San Francesco a Ripa, per le varie
committenze francescane dell’Italia centrale dove eseguì i Crocifissi di San Damiano ad
Assisi, firmato e datato 1637, della Chiesa di Santa Maria della Misericordia a Cagli, della
Chiesa di San Girolamo a Gubbio, firmato e datato 1637, della Chiesa di San Giovanni
Battista (Pesaro 1636), della Chiesa del Cuore Immacolato di Maria ad Ascoli Piceno, 1636,
del Santuario della Santa Casa di Loreto, firmato e datato 1637, della Chiesa di Santa
Maria Maddalena di Porretta Terme, della Chiesa di Santa Caterina a Fabriano, della
chiesa di San Lorenzo in Campo, della Chiesa di San Giovanni a Gradara nelle Marche,
oltre al “Crocifisso”, custodito nella Cattedrale dei Santissimi Pietro e Paolo di Medina a
Malta e quello custodito nella Chiesa di Santa Maria di Gesù a Valletta (Malta), nella
Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Senigallia e nella chiesa del Convento di San
Bernardino a Rimini. Al rientro in Sicilia, soggiornò per vari anni nella Provincia dei Frati
Minori della Val di Noto dove eseguì un numero imprecisato di Crocifissi tra le province
(civili e non religiose di recente istituzione) di Catania, Siracusa e Ragusa. Ultimamente
sono stati scoperti ben otto Crocifissi inediti a Ispica, nella chiesa del convento di Santa
Maria di Gesù, a Ragusa Ibla nel duomo di San Giorgio, a Modica nella chiesa del
convento di S. Anna e San Calogero, a Scicli, ad Augusta nella chiesa della Madonna
delle Grazie, a Scordia nella chiesa del convento di Sant’Antonio, a Trecastagni nella
1 A. Cifres, quivi chiesa di Sant’Antonio e ad Acicatena nella Chiesa dei Frati Francescani di S. Antonio da Padova.
La figura di Fra Innocenzo, frate, appartenente all’Ordine dei Frati Minori Riformati
“zoccolanti”, non ha goduto della considerazione che avrebbe meritato e che
doverosamente merita, per essere stato ritenuto, come dicevasi poc’anzi, “allievo” del più
conosciuto Frate Umile, al secolo Giovan Francesco Pintorno nato intorno al 1600 in quel
di Petralia Soprana, autore di 33 (?) Crocifissi a grandezza naturale sparsi in varie Chiese
della Sicilia, nel Meridione d’Italia e a Malta.
Vari illustri storici, critici d’arte sacra ed ecclesiastici ci hanno tramandato e ancora
altri su quest’argomento sono impegnati a ricercare, un notevole patrimonio d’informazioni
sull’arte scultorea di Frate Innocenzo e sui suoi mirabili e pregevoli Crocifissi che
esprimono drammaticamente, raccogliendo in questo lo stile dei Crocifissi spagnoli, la
passione e la sofferenza di Nostro Signore Gesù sulla Croce.
Per tornare all’argomento che ci appassiona, certamente non per misera questione
campanilistica, bensì per dovere di cronaca storica, diremo da quali mosse parte la ricerca
laddove la stessa, come si diceva poc’anzi, non ci ha per il momento fornito: a) quale
fosse il nome da secolare e, per tale motivo b) quale delle due Petralie abbia dato i natali a
Frate Innocenzo.
Lungi, perciò, anche minimamente pensare di volersi addentrare in una
qualsivoglia analisi critica artistica dei manufatti del ns. Frate (!) non essendo, in questo,
né qualificati né titolati; altri l’hanno fatto con mirabili risultati anche se, ancora oggi, come
nel tempo, vari Crocifissi sono stati attribuiti ora all ’uno (Frate Innocenzo) ora all’altro
(Frate Umile).
La ricerca storico-bibliografica, circa le origini di Frate Innocenzo da Petralia (è
stato “sempre” affermato essere nativo di Petralia Soprana), alle luce delle nuove scoperte
e/o studi condotti da vari valenti professionisti, ci ha condotto ai seguenti risultati:
P. Pietro TOGNOLETTO
“Paradiso Serafico del Regno di Sicilia, Palermo 1687, pp. 246 e 309.
P. Pietro Tognoletto fa un brevissimo accenno sull’artista limitandosi a dire che fu l’autore
di una statua raffigurante la Madonna col Bambino per il Convento di S. Antonino di
Palermo e del successivo trasferimento dell’opera nel Monastero di S. Angelo di S.
Benedetto di Sambuca di Sicilia.

Gioacchino DI MARZO

I GAGINI E LA SCULTURA IN SICILIA nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti.
Vol. I – Palermo, 1880, Tipografia del Giornale di Sicilia, pag. 711
“…Tale fu un frate e poi padre Innocenzo della medesima terra di Petralia (Soprana) e
dell’ordine stesso, avendosene contezza nel 1635, quand’egli qualificato già intagliatore,
lavorò in legno di cipresso la croce del Crocifisso scolpito da frate Umile in S. Maria di
Gesù in Collesano… Sorprende, intanto, di questo frate artista una tal celerità di lavoro…
a progredir senza posa mercé il continuo esercizio, specialmente in quel preferito… dè
Crocifissi. Peccato che intorno a lui fin ora non s’abbiano altre memorie della vita e delle
opere. E sarebbe meglio indagarle e raccoglierle insieme a quelle non solo del suo
maestro (?), ma ancor degli allievi, ch’egli ebbe pure a formarsi, giacché non è dubbio che
nella scultura in legno originò in Petralia da frate Umile una scuola di bravi artisti…”.

Ferruzza SABATINO
CENNI STORICI SU PETRALIA SOPRANA, Palermo 1938 – XVI, Cap. XXVI: Uomini
illustri, pp. 189-
“Nel 1633 frate Umile… si stabilì nel convento di Sant’Antonino in Palermo dove apr ì una
scuola d’intaglio. Molti furono gli allievi che vi aderirono ed alcuni di essi rimasero assai
celebri per la copia di Crocifissi che anche loro scolpirono e per la bellezza e perfezione di
tutte le sculture lasciate. Fra questi, ed il più bravo, è un’altra gloria e vanto di Petralia Soprana (!), fra Innocenzo.
Fu il più abile dei suoi allievi il quale sulle sue orme e sopra i suoi esempi ne seguì il
magistero altissimo e purissimo. Nacque nel 1592… Identiche le figure del Cristo eseguite
dal frate Innocenzo, con quelle di Frate Umile… Peccato che intorno a questo grande
allievo Sopranese (!) fin’ora non si abbiano altre memorie della vita e delle opere. E
sarebbe ormai tempo ad indagarle e raccoglierle insieme a quelle, non solo del suo
maestro, ma ancor, degli allievi che egli ebbe a formarsi. Morì il 20-XII-1648”.
P. Angelico da Ciminna.
Frate Umile da Petralia-scultore del sec. XVII, Palermo 1913, pag. 32
“… Discepolo del Pintorno fu il Padre Innocenzo riformato, pure di Petralia Soprana”.
P. Damiano NERI O.F.M.
SCULTORI FRANCESCANI DEL SEICENTO IN ITALIA, Pistoia, 1952 (ved. Anche) in I
crocefissisti del sec. XVII: Umile e Innocenzo da Petralia, Giglio di Roccia Anno II –
Numero 5 Maggio 1935 – XIII, pp. 6-7.
“Frà Innocenzo. Nacque anch’egli a Petralia (Soprana), ma è conosciuto come da
Palermo per la grande permanenza in questa città. Poco più giovane di fra Umile, di una
decina d’anni – essendo nato nel 1592 (!) – può dirsi completamente suo discepolo, anzi il
discepolo migliore. Inteso a meraviglia il sistema Maestro, vi rimase fedele per tutta la vita,
nonostante che qualche volta, inconsciamente, come succede a tutti i discepoli, ne abbia
esagerato certi particolari (sic!). Così, per esempio, la forma ed il numero delle piaghe
nella coloritura delle figure è molto più abbondante, ma nell’insieme la differenza è poca.
Identica è la figura del Cristo, ed identico ne è sopratutto lo spirito animatore. Anche per
frà Innocenzo il corpo di Cristo è tutto piagatone macolato per la flagellazione e la
crocifissione, perché identica è la fonte cui si ispirava nelle sue meditazioni: le rivelazioni
di S. Brigida.
… Precisamente al 20 dicembre 1648 frà Innocenzo, pieno di meriti, poté salire al cielo a
ricevere la ricompensa delle sue fatiche”.

Padre Guido MACALUSO

FRATE INNOCENZO DA PETRALIA SOPRANA emulo del Pintorno, in Archivio Storico
Siciliano, 1968, Serie III, Vol. XVIII
“… la fama crescente del concittadino e condiscepolo, Fra Innocenzo, sopravissuto di
qualche decennio al “maestro”… poi il nome stesso di Fra Innocenzo fu quasi del tutto
dimenticato… 2) Il Paese d’origine di Frate Innocenzo… ma di “Fra Innocenzo Petraglia
siciliano” che passò il tempo a scolpir Madonne e Crocifissi, appena ci si ricordò di
annotare il nome. Gli storiografi non ci tramandarono né il cognome, né l’anno di nascita e
dell’ingresso nell’Ordine, e a volte equivocarono persino sul luogo di nascita annotando
“Palermo” invece di “Petralia Soprana”…Altri affermò, a volta anche polemicamente, che il
Frate si chiamò al secolo Giovanni Calabrese e nacque a Petralia Soprana nel 1592…
Alquanto dubbiosi di questi dati, abbiamo voluto verificare presso i Registri parrocchiali,
l’eventuale atto di battesimo corrispondente… (tralasciamo il risultato e, continua P. Guido
Macaluso), non osiamo fare alcuna ipotesi; solo un documento esplicito potrà ridare il suo
nome ad una della figure più suggestive dell’Ordine Francescano… nella speranza che un
giorno possa essere smentito (il nome ipotizzato sopra riferito) o confermato…
Rosolino LA MATTINA
FRATE INNOCENZO DA PETRALIA. SCULTORE SICILIANO DEL XVII SECOLO FRA
LEGGENDA E REALTA’, Caltanissetta, 2002, Editrice Lussografica, (Foto di copertina)
“Uno dei principali motivi che mi ha spinto a realizzare la… monografia su Frate Innocenzo
da Petralia è… far chiarezza sulle numerose e confusionarie notizie biografiche relative al
frate siciliano…che ci sono state tramandate dai suoi biografi sopratutto nel recente
passato. Una particolare è stata oggetto della mia attenzione e cioè quella relativa al nome
di battesimo ed al
cognome di famiglia dello scultore che si vuole, da parte di qualcuno, essere “Giovanni
Calabrese”, nome italianizzato di “Vanni Calabrisi”, il pastore di un’antica leggenda legata
ad un Crocifisso che si venera a Belice, località in territorio di Petralia Sottana… Ma non è
tutto. Sono state assegnate all’artista, da vari studiosi, sia la data di nascita (1592) che
quella di morte (1648), senza che siano mai state citate le fonti… Si vuole innanzitutto
precisare che una delle poche notizie attendibili sulla esistenza di Frate Innocenzo da
Petralia nel secolo XVII è quella tramandataci da P. Pietro Tognoletto nel Paradiso
Serafico del Regno di Sicilia, Palermo 1687, in cui a pag. 246, fa un brevissimo accenno
sull’artista limitandosi a dire che fu l’autore di una statua raffigurante la Madonna col
Bambino per il Convento di S. Antonino di Palermo e del successivo trasferimento
dell’opera nel Monastero di S.Angelo di S.Benedetto di Sambuca di Sicilia…Altra fonte
certa della sua esistenza ci viene offerta dalla documentata presenza in alcune località
della Sicilia, delle Marche, dell’Umbria oltre a quella di Roma nel Convento di S.Francesco
a Ripa, dove realizza una serie di Crocifissi alcuni dei quali firmati e datati… A causa,
quindi, della quasi totale assenza di documenti d’archivio d’epoca, non è facile tracciare un
profilo biografico, artistico e religioso dettagliato che ci permetterebbe di definire meglio la
personalità di Frate Innocenzo… A prescindere comunque dal sapere del suo vero nome e
cognome, se sia stato solo un frate o sacerdote, se “a stento sapesse leggere o scrivere”,
ed accettando per fondata la sua data di nascita riferitaci dal Ferruzza Sabatino (1592),
viene a dedursi che Frate Innocenzo risulterebbe più anziano del confratello e conterraneo
Frate Umile di almeno nove anni circa essendo nato quest’ultimo con certezza fra la fine
del 1600 e gli inizi del 1601. Tale certezza è dovuta alla scoperta dei riveli della famiglia
Pintorno da parte di P. Guido Macaluso (sopr. cit.)… Sulle facili dubbiose attribuzioni vale
la pena proporre un’affermazione fatta dal grande studioso palermitano del XIX secolo
Gioacchino Di Marzo il quale nella sua colossale opera “I Gagini e la Scultura in Sicilia nei
secoli XV e XVI”, Palermo 1884, così afferma a pag. 90 “… verrà giorno quando l’autorità
dè documenti contemporanei potrà mutare l’opinione in certezza””.
Salvatore ANSELMO
PIETRO BENCIVINNI “magister civitatis Politii” e la scultura lignea nelle Madonie,
Palermo 2009, pp. 69-71
“… Diversa e più complessa, invece, è l’attività di frà Innocenzo, di cui si sconosce il nome
e la data di nascita e di morte, vittima della forte presenza del confratello tanto da essere
giudicato allievo del primo (Frate Umile)… I due anno lavorato insieme nel 1635 al
Crocefisso di Collesano mentre il Nostro ha terminato quello della chiesa di Sant’Antonino
di Palermo, iniziato da frate Umile. Lo scultore si sposta a Roma, a Napoli ma anche in
alcuni centri delle Marche e dell’Umbria rientrando a Palermo nel 1639… ultima opera (il
Crocefisso) di Malta, scultura recentemente documentata”.
p. 205
DOC. N. 24
28 Agosto 1641
Magister Diego Cirami, procuratore e tesoriere della chiesa della Divina Misericordia di
Petralia Sottana, trattiene per sé onze 3 e tarì 2 “ad effetto di fare scolpire due statua di
legname dell’Immagine del Cristo e la Madonna sotto insegno della Misericordia dal P.re
fra(te) Innocentio di Petralia del ordine delli padri zicolanti il q(ual)e si have offerto scolpire
p(er) effetto della patria con licenza del suo P(procurato)re Provinciale anchesta e comune
consenso dell’Arc(ipret)e Giorati e fratelli di d(ett)a Compagnia congregati… Il mandato
riferisce inoltre diversi magistri che hanno collaborato alla realizzazione del lavoro, ed
esattamente magister Antonio di Geraci per “due chianchi di salci”, Vincenzo Li Brizzi e
5
Filippo La Manna, e sul “carniero” per il regalo dell’Arciprete e dei giurati, Michele Gianforti
e Sebastiano La Placa per portare il legno al Convento di Santa Maria di Gesù (Petralia
Sottana), dove le opere sono state scolpite, e per il regalo allo scultore.
A.S.P.P.S.T., C, vol. 6, c. 221 r.
DOC. N. 25
Magister Diego Cirami, procuratore e tesoriere della chiesa della Divina Misericordia di
Petralia Sottana, trattiene per sé onze 1 e tarì 7 per alcune spese, annotate nel mandato di
pagamento, relative alla fattura delle statue di fra Innocenzo, ed esattamente a Francesco
Ragona “per resto di legname q(ua)li mancao per la sd(ett)ta statua”, ad altri magistri per il
materiale necessario, a fra Innocenzo a cui dà il frumento e al padre provinciale al quale
invia alcuni doni”.
A.S.P.P.S.T., C, vol. 6, c. 229r.v.
Peppino BONGIORNO/Luciano MASCELLINO
CHIESE E CONVENTI DI PETRALIA SOTTANA. Usi, maestranze e manufatti di sette
secoli, Petralia Sottana, 2011, pp. 150-
“… Per la nuova opera si dà incarico a fra Innocentio da Petralia del ordine dei patri
zoccolanti che, con il permesso del suo Padre Provinciale e su richiesta e comune
consenso dell’Archiprete, Giorati e fratelli di detta Compagnia Congregati (Divina
Misericordia) ad sono di campana, per maggiore devozione e decoro di detta chiesa dovrà
realizzare due statue in legno rappresentanti Cristo e la Madonna sotto insegno della
Misericordia che lo stesso si è offerto di scolpire per affetto della Patria (già in Salvatore
Anselmo, Pietro Bencivinni… sopr. cit.).
Giuseppe FAZIO
INOCENTIO PETROLIENSI INFERIORI laico de Minore Osservante reformato. Revisione
critica di frate Innocenzo da Petralia e del suo connubio artistico con frate Umile”,
Paleokastro NS 3° – Supplemento a Paleokastro Magazine (Anno II – numero 3 –
Settembre 2011), pp. 29-42.
“La recente pubblicazione di un libro sulla scultura in legno nelle Madonie da parte di
Salvatore Anselmo mi ha offerto lo spunto per ritornare su un’importante figura di frate
scultore… quel frate Innocenzo da Petralia troppo spesso messo in ombra dall’attenzione
rivolta al più noto Frate Umile appartenente allo stesso ordine dei Frati Minori Osservanti
Riformati.
Questa disparità di trattamento, non giustificata da un corrispondente scarto qualitativo fra
i due confratelli, è già evidente nella fonte principale per la storia dell’ordine minorita
riformato in Sicilia, il Paradiso Serafico del Regno di Sicilia2 scritto da frà Pietro da
Palermo, al secolo Pietro Tognoletto e pubblicato nel 1687, dove la vita di frate Umile viene
esposta con un’ampia biografia di ben nove pagine, mentre a frà Innocenzo vengono
dedicate soltanto poche righe. Tuttavia, negli ultimi decenni si è registrata una certa
inversione di tendenza, con una rinnovata attenzione sulla figura di Frate Innocenzo che si
è cominciato a vedere non più come l’allievo prediletto di Frate Umile ma come una
personalità autonoma capace di esprimere un suo linguaggio esclusivo che partendo dalle
stesse coordinate del Pintorno, dettate principalmente dalla tradizione francescana, giunge
a risultati parallelamente diversi e ben distinguibili”… …Prima però di inoltrarci nella
disamina delle singole opere occorre soffermarsi su un’importante novità ricavata dalla
lettura incrociata delle nuove fonti documentarie di recente acquisizione e che riguarda la
località di origine del frate-scultore, che da esse risulta individuabile in Petralia Sottana e
non Soprana, come finora dato per scontato (!). Per quanto attiene alla biografia di Frate
Innocenzo… sono degni di nota alcuni documenti, dei quali tre pubblicati da Salvatore
Anselmo nel citato libro sulla scultura in legno nelle Madonie e un altro rintracciato da
Paolo Russo all’interno di una statua raffigurante l’Immacolata nella chiesa di San Biagio
2 P. Tognoletto, Paradiso Serafico del Regno di Sicilia, Palermo 1687, p. 309
6
ad Enna3; … Particolarmente interessanti sono i documenti resi noti da Anselmo (sopr.
cit.)… L’informazione più rilevante contenuta nei documenti riguarda, però il paese
d’origine di Innocenzo. Infatti il frate si era offerto con i confrati di Petralia Sottana di
intagliare il gruppo scultoreo della Divina Misericordia “per effetto della patria”, e non vi
può essere alcun dubbio circa l’interpretazione di questo passaggio perché in questo
senso è ancora più esplicito il foglietto di pergamena rinvenuto all’interno dell’Immacolata
di Enna che recita inequivocabilmente “(scul)pvi Inocenzio petroliensi inferiori laico de
minore osservate reformato”, con esplicito riferimento a Petralia Sottana come patria del
frate. D’altronde nessuna fonte contemporanea a Innocenzo individua esplicitamente
Petralia Soprana come sua patria e perfino nelle firme lasciate sui crocifissi di Cagli,
Loreto e Gubbio egli si sigla solamente “Innocenzo da Petralia”…
Alejandro CIFRES
FRA INNOCENZO DA PETRALIA, reo dell’Inquisizione: fra critica d’arte e censura
teologica, in Frate Francesco, Rivista di cultura francescana, estratto, Roma, anno 79 –
Nuova serie – Aprile 2013 – n. 1.
“… Frate Francesco da Petralia Soprana costituisce, insieme con il suo confratello e
conterraneo più celebre, Frate Umile Pintorno, il punto più alto della scultura siciliana della
prima metà del Seicento. I due religiosi… riempirono l’Italia di immagini lignee di soggetto
religioso, tra cui è da rilevare un notevole numero di crocefissi, fatto secondo “lo stile della
Spagna” e caratterizzati da una rappresentazione così realistica delle sofferenze di Cristo
sulla croce, come non si era mai visto ancora in Italia, tale da suscitare in molti fedeli una
nuova e particolare devozione della Passione di Cristo e in alcuni lo scandalo per ciò che
fu presto ritenuto un affronto all ’ortodossia cattolica nonché un’offesa al buon gusto…
Sulla biografia di frate Innocenzo (Petralia Soprana 1603? – Palermo 1648?), ancora oggi si
sa ben poco, ignorandosi addirittura il suo cognome e le date certe di nascita e morte. Ma
almeno sulla prima viene a squarciare le tenebre e le fantasiose informazioni infra riferite
forniteci dai vari storici che hanno condotto studi su Frate Innocenzo, la lettera di Fra
Agostino da Correggio al Sant’Offizio nel secondo processo allo scultore per essersi reso
reo di aver scolpito immagini di Cristo in Croce inadeguato allo “stile di Santa Chiesa” (ndr).
…L’importanza della lettera di fra Agostino di Correggio sta nell’accluso costituto di frate
Innocenzo, che costituisce, a quanto sappiamo, il primo documento originale conosciuto
dell’artista. E’ un prezioso documento, non solo perchè ci offre per la prima volta la voce
stessa del frate, ma anche per i dati biografici e circa l’attività artistica, scarsi, ma
importanti che fornisce. Il Testo è breve…: Ex Constituto fratris Innocentii siciliani ordinis
minorum de observantia reformatorum, etatis suae annorum 35 sub die 16 Junii 1638. Il
primo dato che ricaviamo dal verbale è l’età del frate di Petralia, finora, soggetta a
speculazioni senza fondamento… Dal costituto ufficiale sappiamo ora che fra Innocenzo è
nato in realtà tra la seconda metà del 1602 e la prima metà del 1603, e che sarebbe
pertanto quasi coetaneo – di solo 2 anni più giovane – del Pintorno, che nacque in realtà fra
la fine del 1600 e gli inizi del 1601. Nella sua dichiarazione, fra Innocenzo stesso ci dà un
elenco delle sue opere scultoree fino a quella data… Il testo… fornisce altri nuovi e
preziosi particolari biografici, e forse la chiave per spiegare alcune caratteristiche del suo
stile successivo. Anzitutto, la lettera risolve in maniera definitiva la controversia tra i
biografi del religioso, circa la sua condizione sacerdotale. Sappiamo per sua stessa
confessione, che non aveva preso gli ordini sacri, e che viveva della sua sola arte, senza
particolari qualifiche che gli permettessero un altro modo di vita degno all’interno della
Religione… Il nostro finiva la sua lettera supplicando licenza per esercitare la sua unica
abilità “con quella moderatione”, che piacerà all’inquisitore generale… La carriera del frate
3 Cfr. P.Russo, Una “Immacolata Concezione di frate Innocenzo da Petralia ed altri inediti della
scultura in legno del Seicento nella Sicilia centro-meridionale, in Scritti di Storia dell’arte in onore
di Teresa Pugliatti, a cura di G. Bongiovanni, Roma, p. 81.
7
riprenderà, anni dopo, con lo stesso stile drammatico e sanguinante di prima, però non già
nella penisola, sotto gli occhi dell’Inquisizione romana, che lo aveva… severamente
censurato, ma in Sicilia e nell’isola di Malta, dove un’altra mentalità e una diversa
sensibilità apprezzeranno appieno la sua arte”.
Conclusione
Da quanto sopra esposto è del tutto evidente che nessuno dei sopracitati studiosi, a oggi,
è stato in grado di fornire informazioni certe sulle origini di frate Innocenzo (nome al secolo,
luogo di nascita).
I primi storici/biografi del ns. artista che ci hanno fornito informazioni (Tognoletto, i Gagini,
Neri, Ferruzza Sabatino, Macaluso) hanno dato per scontato che Innocenzo fosse
conterraneo di Frate Umile, quindi “da Petralia Soprana”, senza alcun documento (atto di
nascita, ecc…) che suffragasse tale “certezza”. Altri (La Mattina, ecc…), proprio per tale
motivo, hanno ritenuto l’informazione del tutto ingiustificata auspicando ulteriori ricerche
che, senza alcun dubbio, potessero fare luce sulle origini e sul nome da secolare di fra’
Innocenzo. Altri ancora (Anselmo, Russo) ci riferiscono fonti documentate, “inoppugnabili”,
circa la provenienza del frate scultore: Petralia Sottana…
In ultimo, A.Cifres con le sue importantissime scoperte documentali squarcia un velo sulle
note biografiche per quanto riguarda la data di nascita (seconda metà del 1602 prima
metà del 1603) che vanno a confutare le “presunte certezze” che vogliono il ns. frate nato
nel 1591/2 e via dicendo.
Per quanto ci riguarda abbiamo condotto ricerche (ancora parziali!) e chiesto informazioni
all’ OFM Generale di Roma, al Provinciale di Messina, ai Padri Francescani di San
Damiano in Assisi, perfino al Direttore degli Archivi Segreti del Vaticano, senza risultati…;
da parte di quest’ultimo ci è stato riferito che “molto probabilmente” il nome Innocenzo
fosse quello da secolare…
Non vi è dubbio che venire a capo della questione è un appassionante rompicapo perché:
a) pur partendo dal dato documentato secondo il quale fra’ Innocenzo dice di avere 35
anni alla data del 1638 (lettera al Sant’Offizio sopra riferita); b) che alcune fonti fanno
propendere per luogo di nascita Petralia Sottana (non Soprana), rimane sempre l’incognita
del nome da secolare rilevando il fatto che, in assenza di tale indispensabile elemento,
resta del tutto infruttuosa e pressoché inutile ogni qualsivoglia ricerca fra i registri di
battesimo del 1602/3 (condotta da chi scrive nell’A.S.P.P.S. presso la ns. Chiesa Madre
Maria Assunta). Il nostro auspicio è che la ricerca qui presentata invogli altri appassionati
a ricercare a loro volta; chissà che non si possa (in futuro) annoverare fra gli uomini illustri
di Petralia Sottana frate Innocenzo con l’intento, principalmente e finalmente, di rendere
omaggio e lustro a un artista che con la propria arte scultorea ha lasciato e lascia sempre
estasiati i fedeli di buona parte dell’Italia e fuori confine (Malta) di fronte alla sacra
immagine Sofferente di Nostro Signore Gesù Cristo.
In questo, mi piace riportare un ricordo del Prof. Felice dell’Utri ( che ringrazio
sentitamente, unitamente al Dott. Peppino Bongiorno, per aver condiviso questo scritto) il
quale, proprio in merito alle origini di Frate Innocenzo, così mi riferisce: “……… sulla
origine di Sottana di Innocenzo mi piace ricordare quanto di sfuggita sentii in quella che è
la splendida Sacrestia dell’Arciprete della Chiesa Madre della tua Città. Correva l’anno
1987 ci trovavamo in quell’ambiente io, il prof. La Mattina, l’Arciprete Castiglia (di venerata
memoria) ed un amico di questi, di cui non ricordo il nome, si parlava di Umile si parlava di
Innocenzo, si commentava il nostro splendido volume su Umile da Petralia. Ad un tratto
questo amico, rivolgendosi all’Arciprete Castiglia che come ben sai non era originario di
Petralia, ma lo era, di elezione, più di un nativo esclamò Padre arciprete ma uno di questi
due riferendosi ad Innocenzo era nativo di Sottana. La qualcosa ci può solo fare pensare”.
8
Due domande:
… ma questa è un’altra storia.
Fabrizio Valenza
– Che fine hanno fatto le “due statua di legname dell’Immagine del Cristo e la
Madonna sotto insegno della Misericordia dal P.re fra(te) Innocentio di Petralia del
ordine delli padri zicolanti il q(ual)e si have offerto scolpire p(er) effetto della patria
con licenza del suo P(procurato)re Provinciale anchesta e comune consenso
dell’Arc(ipret)e Giorati e fratelli di d(ett)a Compagnia congregati…”?;
– In quanto a Frate Umile, che fine ha fatto il crocifisso da lui scolpito per la ns.
Chiesa di Santa Maria la Fontana (ved. Bongiorno/Mascellino, Chiese e conventi di Petralia Sottana).

Due domande:… ma questa è un’altra storia.

FABRIZIO VALENZA