Riforma del settore. I Forestali sono entrati in un tunnel senza uscita !

Continua la “polemica” a distanza tra Cracolici, Cordaro e altri membri del governo sulla questione riguardante il rinnovo del contratto dei lavoratori forestali. Se da un lato si tenta di prendersi “i meriti” sull’attuale attributo da assegnare dopo 17 anni, i lavoratori rimangono sempre più sconcertati dal fatto che ancora ad oggi non si sia arrivati alla benedetta riforma del settore. Nessuno parla di questo “revival” tanto citato e sbandierato in tanti luoghi e, condito da tante salse possibili e immaginarie ma, si continua a subire quella passività che nessuno poteva pensare, soprattutto per i fedelissimi di Musumeci.
Se ci si addentra all’interno del contratto dal primo Settembre i forestali dovrebbero avere l’aumento di 85€ sulla busta paga in aggiunta al fatto di poter recuperare interamente le giornate perse durante l’infortunio del lavoro, punto assai importante del nuovo accordo ratificato da entrambi le parti come dice Cordaro e con fondi in mano….
Altri aspetti benevoli che possano far ricordare questo accordo integrativo non rimangono nelle menti degli operai anche perché tanti altri fattori dovevano essere rivisti e/o ridiscussi…..
Si continua ancora a far discutere delle poche giornate effettuate sin qui dai lavoratori forestali e specialmente dei 78sti e 101sti che sono tornati a casa durante questo periodo in cui gli incendi per l’ennesimo anno hanno dato un’altra risposta agli addetti al servizio che tra problemi e problematiche hanno messo del suo nello svolgere le opere di prevenzione e spegnimento. Sarebbe stato opportuno come dice Antonio David di Forestali News che «il governo oltre a pensare di fare accordi con la flotta aerea, doveva anche capire che la “flotta a terra” rimane l’unica arma possibile per arginare il problema degli incendi, con la prevenzione in tempi utili dei viali parafuochi e, poteva fare un ulteriore sforzo economico, se di tale atto si tratta, di far svolgere almeno la metà delle giornate di garanzia occupazionale delle due fasce più penalizzate, quindi vigilando e controllando il territorio e non “affidarlo involontariamente” ad associazioni esterne o protezione civile, bersaglieri,esercito che già hanno di cosa occuparsi».
Fattore trainante e principale nelle menti dei lavoratori rimane quello dell’aumento delle giornate lavorative che non vengono prese in considerazione dagli organi competenti , proprio perchè rimane ancora ad oggi la voglia di non mettere mano ad un modifica che dovrebbe e potrebbe cambiare le sorti di tante famiglie e dello stesso territorio, con una maggiore presenza sul campo anche in periodo meno caldi ma, le promesse continuano a mescolarsi nelle menzogne e nell’addossare colpe altrui, mettendo in campo sempre la parolina del ….faremo, parola tanto caro a tutti i politici !