“Consideriamo molto scorretto e irrispettoso il comportamento dell’ente di formazione Cerf al quale avevamo chiesto di concedere l’aspettativa volontaria non retribuita ai lavoratori che ne avessero fatto richiesta per evitare il loro licenziamento”. Lo dicono Graziamaria Pistorino della Flc Cgil Sicilia, Francesca Bellia della Cisl Scuola Sicilia e Claudio Parasporo della Uil Scuola Sicilia.
“In questo modo – aggiungono – avremmo potuto provare a salvare tutti i 265 lavoratori ricorrendo al contratto di solidarietà come previsto dalla clausola di salvaguardia inserita nell’accordo siglato l’8 marzo scorso. In quel documento l’Ente si impegnava a ricorrere al contratto di solidarietà nel caso di acquisizione di nuove commesse nel periodo del preavviso di licenziamento che purtroppo scade oggi”.
“Per questo – continuano – per avere più tempo, abbiamo fatto questa richiesta al Cerf in vista dell’avvio dei corsi della Regione Siciliana finanziati dall’avviso 2. L’Ente tuttavia non solo non ci ha risposto tempestivamente, ma dopo il confronto del 19 giugno scorso, in cui sembrava che ci fosse attenzione alle nostre proposte, ha fatto partire le lettere di licenziamento, senza la concordata comunicazione alle organizzazioni sindacali”.
“Ecco perché – concludono – abbiamo ritenuto opportuno chiedere al Dipartimento regionale del Lavoro la disponibilità a convocare un incontro in sede pubblica in tempi brevi con i rappresentanti del Cerf, al fine di valutare la sussistenza dei presupposti per la revisione del verbale dell’8 marzo”.
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