Un protocollo di legalità nel settore edile che preveda negli appalti pubblici e privati anche la verifica della congruità della manodopera. I sindacati degli edili hanno scritto al prefetto chiedendo un incontro per presentare le loro proposte. “Le attività dell’edilizia si prestano alle infiltrazioni della mafia ma anche al lavoro nero e irregolare – dichiarano i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Palermo Ignazio Baudo, Paolo D’Anca e Francesco Piastra – I protocolli firmati con alcuni comuni dalla Prefettura di Palermo vanno nella giusta direzione del contrasto alle infiltrazioni mafiose ma allo stesso tempo chiediamo l’adozione di misure specifiche, che come sindacato vorremmo proporre, con cui contrastare il lavoro nero e irregolare, che spesso fa il paio con le attività illecite negli appalti”.
Tra le proposte, le organizzazioni sindacali chiedono di prevedere nei capitolati d’appalto il rilascio del Durc (documento unico per la regolarità contributiva) da integrare con la dichiarazione di congruità della manodopera, quel documento che serve a verificare se il numero di operai impiegato da un’azienda è proporzionato all’importo dell’appalto e alla tipologia dell’opera. Controllo da intensificare anche nelle attività private.
Feneal, Filca e Fillea propongono anche il coinvolgimento degli enti bilaterali per monitorare, in raccordo con gli enti appaltanti, l’andamento della congruità in un appalto con i dati in loro possesso sugli operai occupati. “Il coinvolgimento degli enti bilaterali come la Cassa edile ed Edil Cassa può essere utile per incrociare i loro dati sugli operai occupati con quelli degli enti ispettivi, per fare emergere le dichiarazioni anomale – aggiungono Feneal, Filca e Fillea – Spesso le aziende per risparmiare sul costi del lavoro dichiarano meno ore di lavoro. L’orario mensile di un lavoratore edile è di 160 ore. Sempre più frequentemente si riscontrano dichiarazioni che stanno abbondantemente sotto questa soglia”.
In merito ai temi del contrasto al lavoro nero e all’irregolarità contributiva, è in corso una contrattazione avanzata col comune di Termini Imerese e con il comune di Palermo. E oggi i sindacati degli edili avranno in incontro al Comune di Palermo con l’assessore Emilio Arcuri sull’andamento degli appalti nella nostra provincia.Secondo Ignazio Baudo, Paolo D’Anca e Francesco Piastra occorre adesso una diffusione globale dei protocolli di legalità: “Chiederemo di coinvolgere nella definizione dei protocolli di legalità l’Anci che rappresenta i comuni, le maggiori stazioni appaltanti della provincia di Palermo e gli enti bilaterali e ispettivi, per poter pattuire norme generali da inserire nei capitolati”.
Un altro fenomeno che si verifica, e che per i sindacati è da contrastare, è applicazione in edilizia di contratti di lavoro non attinenti al settore, per eludere i maggiori costi sulla sicurezza. ”Il fenomeno dell’elusione contrattuale sta seriamente rappresentano una nuova frontiera e forma di lavoro irregolare – proseguono i segretari di Fillea, Filca e Feneal – La riteniamo un argomento di discussione non più rinviabile se consideriamo le ripercussioni che questo fenomeno genera in tema di sicurezza sul lavoro. Nei fatti gli enti bilaterali sono esclusi dall’erogare la formazione l’informazione necessaria e i lavoratori svolgono attività lavorativa privi della peculiare formazione che è fondamentale nel nostro settore”.