Con la riunione dell’assemblea generale in programma domani, venerdì 27 aprile, alle 9,30 presso la sala Garibaldi Bosco, in via Meli, 5, inizia la fase congressuale che vedrà impegnata la Cgil Palermo nei prossimi mesi. Nella riunione del nuovo organismo della Cgil allargato alle rappresentanze di tutti i luoghi di lavoro e agli attivisti delle leghe e dello Spi si discuterà delle principali vertenze in corso, della situazione politico-sindacale e saranno approfondite le problematiche sociali, occupazionali e previdenziali con i riflettori sulla realtà palermitana e sulle dinamiche dello sviluppo e della crescita socio economica.
I lavori di domani saranno aperti dalla relazione del segretario generale Enzo Campo (foto), interverrà il segretario generale Cgil Sicilia Michele Pagliaro e concluderà l’assemblea il segretario nazionale Giuseppe Massafra. “E’ un momento importante di discussione e di confronto per la Cgil, con la grande novità di allargare la partecipazione democratica nelle scelte del futuro gruppo dirigente all’assemblea generale che a Palermo conta 161 persone – dichiara il segretario generale Enzo Campo – Sarà presentata la bozza del documento congressuale. E porremo al centro della discussione i temi del lavoro e dello sviluppo che per il nostro territorio sono fondamentali”.
Il sindacato ha presentato nei mesi scorsi le sue proposte in un dossier per un rilancio ad iniziare dalle infrastrutture e dall’industria 4.0. Nell’ultimo rapporto elaborato con il Cerdfos sulla situazione economica è emerso che la provincia palermitana è ancora in caduta libera, la ripresa stenta a manifestarsi e le nuove opere pubbliche, 1.200 solo per il Patto per la Sicilia, sono ferme per mancanza di progetti mentre le risorse ci sarebbero. Ribadisce il segretario generale Enzo Campo: “Ci sono 126 mila posti in meno dal 2008 in Sicilia e solo a Palermo 44 mila posti in meno: gli occupati in provincia si sono fermati a 318 mila. Disoccupati e inattivi invece crescono fino ad arrivare a 521 mila persone. Oltre il 40 per cento di abitanti non lavora o quanto meno è fuori dal lavoro regolare. E l’evasione fiscale vale oltre 800 milioni di euro all’anno”.