Benvenuto Vescovo Marciante,
il Suo arrivo è un evento importante per la nostra comunità e per questo Le diamo il nostro più caloroso benvenuto. Siamo certi che, ancora una volta, la Chiesa abbia saputo fare una scelta saggia inviandoLa in questa comunità per essere guida sicura proprio grazie alla Sua esperienza e personalità, nell’aiutarla a riscoprire la forza della speranza, della giustizia e della solidarietà. Il tempo che viviamo presenta sia problemi da affrontare con coraggio, a volte molto complessi, sia preziose opportunità per chi vuole impegnarsi per la costruzione della coesione sociale, della pace e della dignità dell’uomo. Le nostre comunità vivono relazioni importanti, edificanti e di grande umanità. Allo stesso tempo vivono situazioni difficili, pressate da conflitti ideologici piuttosto che da soluzioni ai bisogni delle persone, in un contesto che richiede grandi capacità di saper legare le scelte che si fanno ai valori civici, cristiani e interreligiosi. Inoltre, le tante famiglie che soffrono e vivono situazioni difficili e dolorose hanno sempre più bisogno di risposte concrete da parte delle istituzioni, della politica, così come dalla rete del tessuto sociale, perché in troppe occasioni si sono sentite abbandonate al loro destino nell’affrontare situazioni legate alla perdita del lavoro, alle fragilità familiari, alla presenza di persone disabili o non autosufficienti . Il Suo arrivo accende quindi molte speranze, soprattutto per i lavoratori, i pensionati, i giovani e le famiglie in difficoltà: persone sempre pronte, in tanti casi, a mettersi a disposizione della comunità. Il lavoro che l’attende non sarà certamente semplice in quanto la Diocesi e il suo territorio ricadono quasi interamente all’interno del Parco delle Madonie. Si tratta di un territorio ricco di storia, di tradizioni, di bellezze paesaggistiche e naturalistiche straordinarie, e di un patrimonio Culturale materiale e immateriale enorme e diffuso.Altrettanto ricco è il patrimonio culturale sotto la diretta tutela della Diocesi, rappresentato universalmente dall’architettura della Cattedrale di Cefalù, che è oggi patrimonio dell’Unesco, insieme con la Cattedrale di Monreale, all’interno dell’Itinerario Arabo Normanno della Città di Palermo, si tratta del sito maggiormente visitato dai turisti in città, ma non vi è un minimo di tracciabilità nella gestione del flusso, in quanto ogni sito di tale importanza al mondo richiede il pagamento di un biglietto ed un controllo di sicurezza e decoro. L’entità delle entrate permetterebbe di effettuare diversi interventi, come l’ampliamento degli orari di visita, interventi di manutenzione straordinaria, nonché la possibilità di visitare i luoghi annessi che al giorno d’oggi non sono fruibili. La Diocesi di Cefalù dovrebbe porre maggiore attenzione alla tutela dei propri beni, per quelli architettonici e artistici, i quali, oltre a rappresentare la fede del popolo, rappresentano anche la storia e i valori cristiani e civili della Comunità. Questi Beni Culturali dovrebbero essere valorizzati e messi a disposizione della Comunità attraverso un’attenta e mirata programmazione, condivisa dalle amministrazioni comunali e finalizzata alla crescita sociale ed economica di tutto il territorio.Si pensi a ciò che il complesso architettonico della Chiesa e del Convento di San Domenico, trasformato in Rettoria, e oggi – dopo i lunghi interventi di restauro – rimasto sotto-utilizzato o, per meglio dire, abbandonato, potrebbe rappresentare per la città di Cefalù e per tutto il territorio madonita. E che dire delle chiese che, con le loro pregevoli opere d’arte, in oltre mille anni di storia sono sorte, per trasmettere al meglio il messaggio di Cristo a tutto il popolo. Chiese e tesori in esse contenuti dovrebbero essere tutelate e valorizzate, affinché possano continuare il loro lungo dialogo, culturale con la gente del luogo e con i tantissimi viaggiatori che arrivano da ogni parte del mondo. Cefalù, oltre al flusso turistico riceve tantissimi studenti che scelgono di frequentare una delle scuole superiori della città, affrontando disagi di tutti i tipi: trasporti con orari impossibili, strade dissestate, rimborsi dei trasporti con ritardi insostenibili per le famiglie già in difficoltà, esposizione ad atti di bullismo, assenza di luoghi di accoglienza durante l’attesa dei pullman e dei treni, ecc.
La Diocesi di Cefalù, la città di Cefalù, i comuni della Diocesi e del comprensorio dovrebbero porsi questo problema e risolverlo. Cefalù deve creare degli alloggi per studenti, sia diurni sia notturni: dei luoghi in cui si studia, in cui si praticano gli sport, in cui si pratica la civile convivenza, in cui i ragazzi possano impegnarsi per creare il loro futuro. Questo sarebbe un sollievo, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale, per le famiglie che vivono nei paesi in cui non esistono scuole superiori. Non solo, ciò risolverebbe – nella fascia d’età superiore ai 14 anni – il grave problema dell’abbandono scolastico, e consentirebbe a tutti gli studenti, come è loro diritto, di conseguire un titolo di studio che li “abiliti” all’ingresso nel mondo del lavoro. Una possibile soluzione potrebbe venire dall’utilizzo del Seminario Vescovile per offrire alloggio alleviando il disagio degli studenti fuori sede, anche alla luce della novità introdotta dalla riforma scolastica che prevede l’alternanza scuola-lavoro in tutte le scuole superiori.
Un territorio così ricco di storia, di archeologia, di natura e paesaggi, di arte, di risorse (la pesca, l’agricoltura, l’allevamento, le miniere di sale), negli ultimi anni si è spopolato in modo massiccio.
Giovani e meno giovani, professionisti e operai, classi medie e classi meno abbienti, hanno intrapreso la via dell’emigrazione. Un’emigrazione che colpisce trasversalmente tutta la popolazione, e che sta facendo morire in una lenta e inesorabile agonia diversi Comuni della Diocesi, che in passato riuscivano a sostentare una popolazione nutrita e attiva. Anche in questo caso il confronto e la collaborazione tra la Chiesa e le amministrazioni territoriali potranno dare risposte e, nel tempo – si spera – anche esiti concreti.
Anche noi del Meetup 5 stelle di Cefalù, nell’augurarle buon lavoro avremmo il piacere di incontrala personalmente.

Meetup 5 stelle Cefalù