Costi di gestione dei rifiuti. La soluzione?

Costi di gestione dei rifiuti. Nonostante si inizia a differenziare. aumenta la Tari per i Comuni di Petralia, Polizzi, Alimena.
Problema che non trova soluzioni o almeno trova difficoltà oggettive, è quello della raccolta differenziata che in Sicilia rischia di diventare sempre di più una minaccia seria per chi la mette in pratica e, chi per vari motivi, non intende farla. Rischi che per molti cittadini vede la tassa sui rifiuti perfino più cara rispetto agli altri anni, visto tutto il sistema che gira attorno ad una complessa struttura che, parte dai costi alla fine, và a discapito delle famiglie. Costi elevati per lo smaltimento in discarica e costi che devono pagare anche i comuni che effettuano da qualche periodo lo smaltimento nonostante abbiano dei risultati soddisfacenti si differenziare ciò che tutti conoscono.
Sindaci che non riescono ad abbassare la Tari perché costretti a portare i rifiuti lontano, con costi che lievitano e che certamente devono essere messi in conto alle casse di gestione. Comuni che invece hanno visto aumentare la raccolta della differenziata e non hanno aumentato la tassa, quindi differenze che si diversificano tra province e comuni stessi. Nelle alte Madonie la differenziata oscilla fra il 20 e il 40% e come riporta il Giornale di Sicilia di oggi 17 Aprile, la Tari quest’anno finirà perfino per aumentare. in paesi come Petralia, Polizzi Generosa, Bompietro, Alimena, San Mauro, Alia, con un incremento tra il 12 e il 18%. Come sottolinea Francesco Migliaccio, sindaco di Gangi, comune premiato qualche anno fa come Borgo dei Borghi italiani «Pur essendo fra i centri virtuosi abbiamo dovuto programmare investimenti per avviare la raccolta porta a porta e per la smaltimento dell’umido. Così la spesa è aumentata e di conseguenza anche la Tari. In più ci sono costi di gestioni della SRR erede degli ATO (anche questa prossima alla chiusura) che vanno ripartiti fra tutti i comuni associati e che dire che, da noi non si trova una cicca per terra. A questo si aggiunge che la Regione in un anno ci ha tagliato i fondi ordinari del 29%, quindi per questo non è possibile diminuire le tasse».
Il neo assessore regionale ai rifiuti Pierobon, ha appena varato nuovo piano che punta tutto sulla differenziata visto che non si parla più di termovalorizzatore è previsto che la media regionale cresca entro due anni dal 15% al 35% e poi entro il 2023 fino al 65%.
Per riuscirci previsti investimenti e sanzioni per i comuni che non si adeguano. Situazione che devono prendersi con le giuste cause, così come nei comuni delle Madonie, ove la nuove gestione dell’ARO “Alte Madonie” ha iniziato a differenziare con notevoli problemi tra i cittadini, non abituati a tale nuova visione. Ma, vista l’attuale situazione citata sopra, come può un cittadino, con tutta la buona volontà, ad impegnarsi per la raccolta se poi la Tari non gli viene diminuita in bolletta?
Forse era meglio attuare il tutto al di fuori del sistema, così come fatto dal comune di Valledolmo con il sistema uno@uno, ove i cittadini differenziano e hanno agevolazioni sulle proprie bollette. Più differenzi e meno paghi, questo è l’unico motto a cui si può arrivare ad un qualcosa di sostanziale, con costi e gestioni agevolate anche per i comuni e non solo.

 

Antonio David

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