STORIA DELLA SOCIETA MADONITA:DAI BARONI AI BORGHESI: il nuovo libro sulla storia delle Madonie curato da Mario Siragusa

Le Madonie, catena montuosa della provincia di Palermo, hanno una lunga storia che affonda alla notte dei tempi. Si pensa che ivi sorgessero delle antiche città, in età greca e romana, delle quali parlano le fonti antiche: Engio (da secoli identificata con Gangi, in particolare Gangivecchio), Petra (per alcuni Petralia), Herbita (forse sita ad Alburchia presso Gangi). Il giudizio di storici ed archeologi non è però unanime in tal senso. Nel Medioevo le Madonie assurgono a realtà politico- territoriale importante grazie al casato dei Ventimiglia. Una parte relativamente cospicua della produzione agricola siciliana era concentrata su quei monti. Con il declinare del Medioevo comincia o si accentua la crisi del potere dei marchesi e conti Ventimiglia.Allora una articolata e peculiare struttura sociale caratterizzava quelle contrade lontane da Palermo. E proprio dal tramonto del Medioevo prende le mosse il libro curato da Mario Siragusa dal titolo: Storia della società madonita: dai baroni ai borghesi, stampato presso la tipografia Giovane Locati (pp.116) e disponibile per i lettori interessati al tema (gli interessati possono inviare una mail a www.losservatorio.info per avere maggiori informazioni sul volume) . Il volume, che traccia la storia del territorio in esame, si avvale, oltre che del lavoro di ricerca dello storico Mario Siragusa frutto di anni di studi maturati in ambito accademico e negli archivi e biblioteche del territorio (sfociati nella pubblicazione di una ventina di libri) , del prezioso apporto del professore di sociologia della comunicazione e già preside della facoltà di Lettere dellUniversità di Palermo Mario Giacomarra e del puntuale contributo del cultore di sociologia dellUniversità di Enna Francesco Paolo Pinello. Prendendo spunto dallo studio dellevoluzione della struttura sociale (specie di ordini, ceti e classi) dal Medioevo allEtà contemporanea, si approfitta per coglierne le implicazioni economiche, politiche, artistiche e culturali (Mario Siragusa). Si individuano, ad esempio, attività e radici familiari e socio-economiche di vari artisti, pittori attivi sulle Madonie nei secoli. Tra questi, Giovani De Matta, Giuseppe Salerno (Lo Zoppo di Gangi), Pietro Antonio Novelli, Sammarco, ecc. . . Da un modello sociale agrario contaminato e dominato dalla soffocante presenza dellaristocrazia feudale si giunse alla formazione di una società borghese, figlia in gran parte di quel modello primigenio. Una società post-baronale pronta ad ereditarne tare e caratteri, anche quelli negativi. Anche nella società madonita di età repubblicana si è rapidamente affermato il modello consumistico non sostenuto da un auspicabile <<aumento della produzione>> , tanto da dar vita ad un modello sociale ibrido sospeso tra tradizione e modernità e privo di una propria autonomia e peso economici. Una società madonita, specie quella tra 1950 e 1990, definita dal sociologo e coautore del libro Mario Giacomarra come caratterizzata da una forma di <<transizione da sottosviluppo>>. Quei limiti strutturali socio-economici fanno sentire i propri effetti drammatici ancora oggi. Effetti acuiti dalla più grave crisi economica mondiale, registratasi nelletà contemporanea, dopo quella del 1929. Il libro è stato promosso dallArchivio di Stato di Enna, dalla CGIL Madonie di Petralia Sottana e dal Centro Studi Epifanio Li Puma di Petralia Soprana (fraz. Raffo). Chiudono il volume una rilettura inedita dellAccademia degli Industriosi di Gangi dai tratti e risvolti massonici e giansenisti (suo ruolo socio-assistenziale e i suoi controversi rapporti col potere feudale dei Principe Valguarnera) e la sottolineatura dello stretto nesso tra società e calcio sulle Madonie (Francesco Paolo Pinello, Mario Siragusa) .