Inaugurata nell’ex Fonderia Orotea di Palermo, la bipersonale pittorica di Salvatore Calò e Giusi Megna, due artisti dai toni espressivi molto diversi eppure molto vicini, come vicini lo sono nella vita quotidiana.
Molto tenerezza nel vedere in questa mostra non solo gli artisti, ma artisti coniugi, non è certo una novità nel campo artistico, ma Giusi e Salvatore profumano di semplicità, e la semplicità è una virtù sempre meno presente, dunque, tutte quelle volte che la incontriamo è bello potersi soffermare e abbracciarla.
Padrone di casa, l’organizzatore l’instancabile Pietro Muratore, ormai arci noto in città per avere messo su un’associazione Alab, che raccoglie al suo interno artisti e artigiani di vario spessore che con il loro prezioso lavoro producono e muovono l’economia in una città che sembrava addormentata e che si stà piano piano svegliando, dando voce a tante piccole realtà che stanno via via crescendo. Pietro, come si fa semplicemente chiamare il presidente è un’uomo che sa quello che fa ed ha il pregio di vedere “lontano”.
A coronare le opere dei due artisti il professore Francesco Federico, critico d’arte che ormai accompagna gli artisti, cercando di leggere le loro opere ed aiutare lo spettatore ad una fruizione attenta e puntuale delle opere di cui è invitato a parlare.
La mostra fruibile dal 23 marzo al 30 marzo “Note di Colore” non soltanto la si vede con il trionfo dei colori di Giusi Megna e la linea morbida di Calò, ma la si sente effettivamente come se fosse musica, specialmente nell’espressione di alcuni quadri con l’omaggio in particolare al fisarmonicista Pitti.
Quanta storia in un’immagine, chi ha avuto il piacere di conoscere Pitti, può comprendere, la forza espressiva del dipinto.
Corpi di donna ed espressione di visi che nel silenzio dicono tante cose, fichidindi e carciofi che diventano opera d’arte, proprio a volerci ricordare come la semplicità del quotidiano sia arte e noi spesso lo dimentichiamo. Gli artisti servono a questo nel loro naturale talento riescono a ricordarci il valore dello stupore. Tra i presenti il desiderio di potere avere la possibilità di esporre nelle Madonie, in attesa di una location si accettano suggerimenti.