Agnidduzzu ‘Nnuccenti, il Dramma Sacro a Petralia Sottana

Torna come ogni due anni Agnidduzzu ‘Nnuccenti. Il Dramma Sacro, di Giampiero Farinella, è messo in scena ancora una volta dall’Ass. “Teatro della Rabba” con la partecipazione dei Lamentatori di Alimena. Nella forma del mortorio gli spettatori vedranno rileggere la passione di Cristo attraverso le formelle dell’imponente polittico gaginiano della Chiesa della SS. Trinità alla Badia. Il vangelo di pietra prenderà di nuovo vita riprendendo il suo ruolo: quello di raccontare la vita di Cristo. Un viaggio affascinante che utilizza la lingua siciliana per rendere la forza dei sentimenti e lo strazio del dolore; un modo per tenere forte il legame con la nostra tradizione culturale e, allo stesso tempo, innestarla di nuova linfa. A commentare i passaggi le musiche cantante da Mario Cascio e le antiche giaculatorie eseguite dai “Lamentatori di Alimena. L’evento in programma a Petralia Sottana sabato 24 Marzo alle ore 21.30 presso la chiesa Maria Ss.Trinità alla Badia è organizzato dall’Ass. Teatro della Rabba con il sostegno del comune di Petralia Sottana, della Parrocchia Maria SS. Assunta, del collettivo Miterra Videolab, della Proloco F.sco Tropea.

La Drammaturgia Sacra nella Settimana Santa si amplia con maggiore intensità ed è composta dalla drammatizzazione rituale – dove gesti, riti  ed eventi vengono espressi con i cortei processionali – e dalla drammatizzazione teatrale dove il popolo attraverso l’arte drammatica recitata rivive il “Mistero” della Pasqua. Quest’anno a Petralia Sottana il 20 marzo (ore 21,30 presso la Chiesa della SS. ma Trinità – Badia)  l’Associazione  Culturale “Teatro della Rabba” e i “Lamentatori” di Alimena insceneranno “Agnidduzzu ‘Nnuccenti”. Un racconto teatrale della Passione di Cristo attraverso le formelle del polittico gaginiano, il cui  testo si lega perfettamente al culto dei lamentatori, si ispira ai Vangeli canonici ed apografi e alla tradizione dei “martori”.  Rivisitando il martirio del Messia con dialoghi ricchi di poesia,  umanità e riflessione si inseriscono nelle scene i “Lamenti”ovvero i canti polivocali che si riallacciano al sistema musicale modale arabo.

 

redazione

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