Una vita da social”, un Tour itinerante di 47 tappe sul territorio nazionale e europeo

Ha fatto tappa a piazza Verdi, la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, che nel corso delle precedenti edizioni ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 1 milione e 300 mila studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 147.000 genitori, 82.500 insegnanti per un totale di 10.750 Istituti scolastici, 39.000 km percorsi e 190 città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook con 121.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
Ancora una volta Aziende come Baci Perugina, Facebook, FireEye, Google, Karpesky lab, Lenovo, Microsoft, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, Youtube e società civile scendono in campo insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: ”fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime”.
L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti attraverso il diario di bordo e l’hastag #unaparolaeunbacio potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.
Da Milano a Palermo, attraversando lo stivale con un “Truck” allestito con un’aula didattica multimediale, gli operatori della Polizia Postale per l’intero anno scolastico incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.
“ L’iniziativa odierna dimostra ancora una volta quanto la Polizia di Stato sia attenta all’universo giovanile ed alle dinamiche, spesso apparentemente complicate, che ne caratterizzano il vissuto. Numerosi e particolarmente insidiosi sono, oggi, i pericoli cui gli adolescenti sono esposti, non ultimi quelli derivanti dall’interazione con la Rete – afferma il Questore di Palermo Renato Cortese. Per le nuove generazioni il Web è uno spazio estremamente familiare ed accessibile e, sicuramente, pieno di opportunità se usato consapevolmente, ma può essere altrettanto pericoloso in assenza di un’adeguata preparazione e diventare causa di disagio o di traumi emotivi tra i giovani – continua il Questore. Lo scambio disinvolto di contenuti informatici come foto o video, oggi tanto in voga tra gli adolescenti ed apparentemente innocuo, può rivelarsi invece alquanto pericoloso. Pubblicare in rete, ad esempio, una foto sgradita può ingenerare nella giovane vittima un forte stato di disagio, così come essere destinatario di messaggi e mail dal contenuto offensivo. Per evitare che ciò accada – conclude Renato Cortese – abbiamo lanciato questa nuova campagna di sensibilizzazione, attraverso la quale ci proponiamo, e siamo sicuri di riuscirci, a rendere più sicuro e consapevole tra i giovani l’uso della rete e delle nuove tecnologie informatiche. Per far questo possiamo contare sulle donne e sugli uomini che appartengono ad una tra le eccellenze di cui si compone la Polizia di Stato, ovvero la Polizia Postale”.
Secondo quanto emerso dai risultati di una recente indagine di Skuola.net e Osservatorio Nazionale Adolescenza sul corretto uso di internet, su circa 8mila adolescenti di 18 regioni italiane, il fenomeno è in crescita.
Analizzando la fascia del campione tra i 14 e i 18 anni, salgono infatti al 28% le vittime di bullismo (nel 2016 erano il 20%, quindi un aumento del 40%), mentre circa l’8,5% è preso di mira sul web e sui social (6,5% lo scorso anno, quindi un aumento del 30%). Circa l’80% di questi ultimi, è oggetto di insulti e violenze sia nella vita online che in quella reale.
Come visto, l’incidenza del bullismo “offline” è ancora nettamente maggiore: tra le vittime, il 46% ha pensato almeno una volta al suicidio e ha messo in atto condotte autolesive per il 32%. Il 75% delle vittime di bullismo si sente depresso e triste, il 54% ha frequenti crisi di pianto.
Tuttavia il cyberbullismo presenta risvolti particolarmente oscuri: tra le vittime sistematiche delle prevaricazioni digitali, a volte anche quotidiane, il 59% ha pensato almeno una volta al suicidio nel momento di sofferenza maggiore. Tra i giovani coinvolti, il 52%, confessa di provocarsi del male fisico intenzionalmente. Se poi è l’82% a dire di sentirsi frequentemente triste e depresso, circa il 71% esplode in frequenti crisi di pianto.
Tra i ragazzi più piccoli, appartenenti alla fascia tra gli 11 e i 13 anni, la percentuale di vittime di bullismo e cyberbullismo sale rispettivamente al 30% e al 10%. La frequenza di crisi di pianto (45% circa) e di tristezza e depressione (70%) è simile sia tra chi è oggetto di violenza e comportamenti offensivi online sia tra chi li subisce nella vita reale. Per quanto riguarda l’autolesionismo, invece, si rilevano numeri superiori tra chi viene preso di mira in rete: si provoca ferite e contusioni circa 1 su 2, contro il 33% delle vittime del bullismo “disconnesso”.

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redazione

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