Dopo tre anni dalla caduta del viadotto Himera, sulla A19 della Palermo -Catania , non sono certamente mancati i problemi di viabilità, tra rallentamenti e criticità, che certamente ha portato i viaggiatori ad avere occhi apeerti più del dovuto quanto ci si imbocca nel tratto di bratella fatto apposta per congiungere il tratto ceduto. Anni che sono passati e tra appelli, manifestazioni e strade alternative, si è arrivati almeno a dover essere pronti a mettere mano per ricostruire un scempio che rimane incompiuto nel suo vedere.
L’anas ha reso noto che il tratto fu causato da un movimento franoso che ha causato il cedimento del pilone e che da qui si riparte da un investimento di quasi 11 milioni di euro e una durata dell’intervento pari a 570 giorni. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale la gara d’appalto che sarà eseguita da un Raggruppamento Temporaneo di Imprese Gecob srl – Colnisa Costruzioni – Bua Costruzioni srl, con sede a Catania. Un viadotto realizzato con tre campate in acciaio per uno sviluppo complessivo di 270 metri. La campata centrale da 130 metri consentirà di scavalcare la porzione del corpo di frana, mentre le due pile e le relative fondazioni, posizionate ai margini della frana, saranno dimensionate per resistere al complesso quadro geomorfologico esistente sui versanti. un piano di investimento come sottolinea il presidente Anas Sicilia, che “conferma le reali intenzioni di ricostruire la A19, con un piano quinquennale di manutenzione straordinaria er un investimento complessivo di 870 milioni di euro fino al 2020, con svariati interventi già in corso di esecuzione”.
Era ora possiamo dire, e questo certamente porterà anche uno sviluppo territoriale di lavoro che certamente, con un impegno da parte del governo regionale passato e presente e a cui lo stesso Ministero delle Infrastrutturale non ha mai smesso di credere che l’opera potesse essere dimenticata.