“Beni confiscati, quale futuro per il presidio ospedaliero Villa Santa Teresa di Bagheria?”

“Occorre ripensare al ruolo dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, alla sua riforma, affinché i beni confiscati diventino parte integrante dello sviluppo del territorio e non mera gestione burocratica. Occorre, quindi, innanzitutto, che l’Agenzia – sempre più un organo burocratico e inefficace, anche perché privo di strumenti adeguati e di professionalità con competenze economiche e gestionali – passi sotto il controllo della Presidenza del Consiglio e che si avvii un processo di governance per la gestione dei beni confiscati. Come siciliani siamo fortemente interessati a questa riforma, anche perché solo in Sicilia sono presenti il 37 per cento delle imprese sottratte alla mafia.” Ad affermarlo è la candidata alla Camera dei Deputati di Liberi E Uguali Rosa Laplena.

“I beni, e in particolare le aziende confiscate alla mafia, potrebbero rappresentare con la loro riammissione nell’economia legale un contributo allo sviluppo e soprattutto alla salvaguardia dei posti di lavoro – ha aggiunto Rosa Laplena -. I dati più recenti ci dicono, infatti, che più di 96 aziende su cento confiscate, falliscono. La vicenda della clinica Santa Teresa, di Bagheria, a questo proposito è esemplificativa. E’ tempo che si faccia chiarezza sul ruolo giocato dal governo regionale in questa partita, un governo che ha illuso i lavoratori e la cittadinanza con una norma a mio parere illegittima e che ha fatto spendere ai cittadini 27,4 milioni di euro per comprare una struttura che la legge assegna gratis alla Regione. In questo contesto – spiega la candidata di Liberi E Uguali -, è bene essere chiari, Villa Santa Teresa mai potrà diventare pubblica. E quindi si è solo giocato sulla pelle dei lavoratori, illudendoli. Ecco perché diventa fondamentale alzare l’attenzione sul futuro della struttura di Villa Santa Teresa. Qualunque iter si voglia intraprendere per il processo di destinazione del polo sanitario di Bagheria, il trasferimento non può che essere ad un privato, come recita l’articolo 48 del codice antimafia: sia che la rilevi in forma gratuita la cooperativa che si è formata, e in questo caso non si capisce che fine farebbero i dipendenti che non hanno aderito alla cooperativa, sia che venga messa sul mercato. Al di là di queste soluzioni, non rimane che la liquidazione.”

Per Rosa Laplena è chiaro che “ in questa vicenda vengono violati i diritti dei lavoratori insieme al diritto alla salute e viene sancita la fine di un polo oncologico d’eccellenza”. “E’ impossibile – conclude – stare in silenzio davanti a questa situazione ed è giusto che i cittadini alzino la voce per farsi sentire da una politica sorda e cieca.”

Redazione

Recent Posts

Costituente Castelbuono: le risposte del Sindaco sulla “capitozzatura” degli alberi

SULLE CAPITOZZATURE, IL SINDACO: COME MI PARE, E COME HO SEMPRE FATTO, FACCIOSolo per un…

14 ore ago

Al comune di Blufi “Menzione Speciale : Investimenti, strutture e mezzi di Protezione Civile”

Presso il Centro fieristico "Sicilia Fiera" a Misterbianco, si è svolta la prima "maratona" dei…

19 ore ago

Libri,“I Carusi du cuozzu ri Don Sasa’ ” di Anselmo Intrivici a Petralia Sottana

Dopo la presentazione  a Castellana Sicula,martedi prossimo  prossimo 30 aprile alle ore 17.30 presso il…

21 ore ago

Premio nazionale “Animali in Città 2023 “ a Blufi

Per due anni consecutivi al comune di Blufi (nel 2022 unico comune premiato in Sicilia…

22 ore ago

Calcio,cala il sipario per le madonite con una sconfitta(Geraci) e un pari(Castelbuono)

Ultimo turno di campionato per le squadre madonite impegnate nel campionato di Eccellenza,dove il Geraci…

22 ore ago

Caccamo,cerimonia di premiazione dei vincitori del 27° concorso per giovani musicisti

Si terrà questa sera (27 aprile 2024), alle ore 19, nella chiesa di Santa Maria degli…

2 giorni ago