I 60 anni di “Nel blu dipinto di blu”, un successo senza tempo

1 Febbraio 1958: “Nel blu dipinto di blu” trionfa a Sanremo. L’ottava edizione del Festival di Sanremo, la prima in diretta TV, premiò l’inedita coppia Domenico Modugno e Jonny Dorelli. Iniziò da qui la storia di una melodia destinata a rappresentare un intero popolo in tutto il mondo.

In mano Modugno sapeva di avere un pezzo forte, scritto a quattro mani con il giovane paroliere Franco Migliacci.

Proprio Migliacci racconta che furono due quadri di Marc Chagall la fonte di ispirazione della “canzone blu”: i due amici trascorrono sei mesi a perfezionare la musica e il testo – che ha significativi riferimenti alla cultura surrealista. Modugno ha l’intuizione di inserire il ritornello “Volare, oh, oh” che si rivelerà decisivo per il successo del brano.

Così dopo aver superato la preselezione, Nel blu dipinto di blu venne ammessa alla competizione che vedeva concorrere 20 canzoni e 15 cantanti. L’ottava edizione, ospitata nel Salone delle Feste del Casinò sanremese e condotta da Gianni Agus e Fulvia Colombo, presentava una novità rispetto alle passate: la diretta televisiva in Eurovisione a partire dalle 22 del 30 gennaio.

Una giuria di 200 elementi (100 sorteggiati tra il pubblico del casinò, il resto attraverso un complicato sorteggio) decideva ogni sera le dieci finaliste. La coppia Dorelli-Modugno passò senza problemi, anche perché erano in tantissimi a canticchiare il simpatico ritornello.

In particolare l’interpretazione del secondo riusciva a rendere appieno lo spirito leggero e insieme brioso del testo, accompagnandolo con una mimica efficace. Il gesto di apertura liberatoria delle braccia restò un tratto distintivo nelle interpretazioni seguenti.

In generale pubblico e critica erano concordi nel vedere in essa la canzone più originale ed estrosa della competizione. Per questo il primo posto ottenuto nella finale del 1° febbraio apparve più che meritato.

Pubblicata dopo il Festival in quattro versioni dalla Fonit, “Nel blu dipinto di blu” varcò i confini nazionali e raccolse riconoscimenti di prestigio, tra cui tre Grammy (primato che restò incontrastato per molto tempo) come “miglior disco”, “canzone” e “interprete dell’anno”.

L’arrivo in America fu un trionfo colossale: dall’esibizione al mitico Ed Sullivan Show, il programma televisivo più popolare degli Stati Uniti, ai palcoscenici di Boston, Buffalo, Los Angeles e New York, tutti furono conquistati dalla voce dell’artista di Polignano e dalla coinvolgente melodia di Volare, nome con cui il brano divenne popolare nelle radio statunitensi, conservandolo nel tempo come titolo alternativo. Tant’è che lo stesso Modugno fu ribattezzato “Mr Volare”.

“Volare” divenne in poco tempo un inno spensierato alla proverbiale creatività e immaginazione del popolo italiano.

Nel 2008, a cinquant’anni dal trionfo di Sanremo, all’indimenticabile brano è stato dedicato un francobollo celebrativo. Tutt’oggi, secondo i dati della SIAE, risulta la canzone italiana più eseguita al mondo.

redazione

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