Quando il sacro ed il profano si incontrano qualcosa di magico accade sempre. Il sei gennaio ricorrenza della discesa della befana in picchiata con la sua scopa nell’immaginario dei bimbi porta doni e carbone e tante piacevoli sorprese come la rappresentazione animata, la prima edizione del presepe vivente nella cattedrale di palermo, organizzato dal gruppo famiglia e dall’azione cattolica e il parroco della comunità Filippo Sarullo. Un presepe assolutamente insolito che ha visto partire i figuranti nel baglio di San Giovanni alla Giulia, luogo di grande interesse storico, dove sono stati rappresentati i momenti dell’annunciazione e la visita ad Elisabetta , a seguire il corteo si è spostato immaginando la partenza verso Betlemme, attraversando i vicoli della città a ridosso della cattedrale per raggiungere il piano della cattedrale, dove è stata allestita nel portico la capanna di Gesù, e l’arrivo maestoso dei tre re magi.
Gli organizzatori hanno sottolineano più volte la volontà di non avere scelto costumi preziosi, ma semplici come semplice è stata la nascita di gesù, i pastori erano tutti i presenti , volutamente il bambino che rappresentava gesù era un bambino “vero” a cui il pubblico numeroso si è avvicinato e contemplato come se fosse realmente il bambinello, mostrano stupore e delicatezza verso una nuova vita, cullato dalle braccia della sua mamma naturale che impersonificava la madonnina.
Già in altre circostanze la cattedrale nella sua magnificenza artistica, è diventata luogo di accoglienza dei bisognosi, vedi il pranzo di Natale a favore dei poveri ed in questa occasione i parrocchiani sono stati invitati ad un’ulteriore gesto di solidarietà invitando ad offrire un dono per le famiglie in difficoltà, avvicinandosi al bambino Gesù, che è stato rappresentato da un bambino piccino di una bravura straordinaria, non ha pianto neanche per un’attimo e come se avvolto da una strana magia per il ruolo che inconsapevolmente impersonificava ha donato sorrisi d’arcobaleno splendidi.
Un pubblico attento e ordinato ha con gioia seguito il corteo animato in maniera festosa dal trio i “babbaluci”, formazione artistico musicale folk, nelle persone di Domenico Chiappone, Gerry La Russa e Massimiliano Formisano. I brani scelti sono stati rigorosamente interpretati in dialetto siciliano colorando il presepe vivente di toni caldi e carichi di tradizione, un presepe tutto siciliano e colorato. Il gruppo ha fortemente voluto e scelto brani della tradizione sottolineando il valore delle cose semplici come il canto che ricorda un brano citato in una leggenda di Coelho in cui si narra che in un convento si seppe dell’arrivo della Madonna e di Gesù, i monaci pieni di orgoglio cominciarono a portare doni preziosi al bimbo che tuttavia ringraziava ma rimaneva serio, davanti a doni come libri, coroncine…fin tanto che il più giovane non sapendo cosa donare fece volteggiare in aria delle arance come fossero delle palline colorate, lì Gesù sorrise divertito ed abbracciò il giovane monaco. Ognuno porta quel che è e quel che può, ma di certo la semplicità e il buon cuore vincono sempre.
Grande segno di solidarietà ha concluso le feste, la musica spumeggiante e festosa dei “babbaluci”ha colorato la festa, il gruppo è stato applaudito con affetto anche perchè conosciuto da molti, visto che quasi giornalmente animano il sagrato della cattedrale con la loro musica allietando i tanti turisti e non , padre Sarullo ha voluto premiare questi giovani artisti di strada che si distinguono anche loro per il sorriso stampato nei loro volti e l’amore profondo per la musica che si esprime nei loro brani sempre scintillanti e impreziositi di una carica di umanità che solo chi conosce la difficoltà del lavoro in strada ed itinerante può conoscere.
Auguriamo a tutti come ha fatto sapere anche l’arcivescovo Lo Refice Corrado , non presente alla serata poiché vicino alla sua famiglia in questi giorni, che il nuovo anno sia foriero di coriandoli di pace e portatore di belle cose per tutti, con uno sguardo amorevole sempre verso chi è in difficoltà.