I Forestali attendono l’aumento delle giornate

Il 2018 entra in punta di piedi per il settore forestale, e giustamente essendo nuovo tenta di capire come dovrebbe sfruttare la questione in merito. Un sistema nuovo anche quello del governo regionale che dal 5 Novembre 2017 ha messo in campo un probabile cambiamento su cui tanti elettori hanno voluto affrontare questa nuova avventura politica. Giusto o sbagliato, sarà il tempo a dirlo, quindi con nuovi assessori anche per il dipartimento dell’Agricoltura con Edy Bandiera, e per il Territorio e Ambiente con Totò Cordaro. Figure più o meno note che devono prendere in mano da subito il settore della manutenzione Azienda e dell’antincendio. Non sono mancati i proclami del neo Bandiera che si è subito fatto notare con proclami a sostegno e, con i preannunciati fondi a disposizione del lavoratori per poter attingere senza problemi anche ad un aumento di giornate.
Niente più attese e niente più proclami da parte dei lavoratori che chiedono a gran voce l’aumento delle giornate in qualsiasi salsa e qualsiasi mansione la si voglia discutere per cercare di cambiare le loro sorti, bloccate da una insufficiente realtà e impossibilitati a vivere degnamente. Non esiste che ancora tanti lavoratori devono sopravvivere con 78 o 101 giornate l’anno, non esiste in nessuna parte del mondo che si deve elemosinare annualmente per chiedere ciò che ricorda il 1° articolo della Costituzione Italiana. Quest’anno deve essere l’anno del cambiamento e, se come gli stessi politici hanno auspicato, ora si attendono i proclami fatti in circostanze pre e dopo elezioni. Basta con le prese in giro degli anni passati con tempi già abbastanza maturi per essere seri e prendere il fatto come un dato compiuto.
La speranza ricade sulle spalle di Musumeci che pur conoscendo il settore deve mettere in atto ciò che lui stesso ha sempre ribadito, «Forestali come risorsa e non come problema». L’Assessore Cordaro, invece è rimasto un po’ dietro le quinte e non si è esposto a proclami e tour come il collega Bandiera sulla questione in merito, una posizione attendista e/o cauta vista la problematica da sempre. Il comparto antincendio dovrà ribaltare le problematiche mediatiche avute a parer generale da tanti,su un settore tanto bistrattato, ma con colpe che certamente non possono essere imputate ai singoli lavoratori, che hanno svolto il lavoro dignitoso, con precarietà di mezzi uomini,e stipendi.
Bisogna si, iniziare a Marzo o Aprile per effettuare la prevenzione con i viali parafuoco ma, passare subito ad altro e continuare a lavorare su altri settori importanti e invocati per raggiungere una dignità umana che manca, con l’aumento di giornate . I lavoratori chiedono lavoro e non sussidi, e questo credo……l’abbiano capito anche le mura !!

Antonio David

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