La problematica del malfunzionamento dell’impianto di sollevamento di Piazza Marina, che ne ha determinato l’odierno sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria, si inquadra nella vicenda, ancora irrisolta, dell’affidamento del Servizio Idrico Integrato al “gestore unico”, la cui individuazione spetta per legge alla A.T.I. (Assemblea Territoriale Idrica) di Palermo, già diffidata dall’Assessorato Regionale Energia e, malgrado ciò, ancora inadempiente, per come rilevato dall’Autorità Nazionale per l’Energia Elettrica ed i Servizi Idrici, nella annuale relazione alle Camere, prodotta nel corrente mese di dicembre.
In base alla vigente normativa, il Comune di Cefalù non è abilitato alla gestione diretta del servizio, né all’affidamento dello stesso a terzi.
Tuttavia, proprio in ragione dell’accertato stato di non regolare funzionamento dell’impianto e della possibilità che potessero verificarsi condizioni di disagio ambientale con connessioni di natura igienico-sanitaria, in data 14 novembre è stata emanata, nei confronti di Ditta specializzata nel settore, apposita Ordinanza sindacale, volta alla “esecuzione delle opere urgenti finalizzate al ripristino della generali condizioni di funzionalità e di sicurezza igienico-sanitaria degli impianti della stazione di sollevamento di Piazza Marina”.
Le ragioni che non hanno consentito il pronto ripristino della funzionalità saranno oggetto di immediata verifica, in uno alla Ditta onerata dell’intervento ed al competente Servizio Manutenzioni.
Il sindaco di Cefalù
Rosario Lapunzina
Il 2025 porta con sé un pacchetto di ben 26 agevolazioni fiscali dedicate alle famiglie:…
Dal prossimo anno SPID e CIE diventeranno le chiavi uniche per accedere ai servizi sanitari…
Molti sconti non sono veri ribassi, ma semplici ritocchi di prezzo: un’indagine di Altroconsumo riaccende…
La famiglia reale britannica torna al centro dell'attenzione per uno scandalo che ha coinvolto Re…
Iva e accise abolite per sempre proprio qui: non è un sogno, ecco il motivo,…
Molti italiani hanno pagato la Tari con l’IVA: ora puoi chiedere fino a 10 anni…