Si è cercato di venire incontro alle esigenze regionali in un’emergenza in cui la situazione rischia veramente di precipitare visto i conti. Così su questo fattore è stato approvato l’esercizio provvisorio per il 2018 in tempi che in un primo momento erano previsti per due mesi, ma si è pensato di allungarlo di un altro mese, visto che le problematiche dovranno avallarsi in tempi consoni alle esigenze che ci sono e in tempi che debbono valutarsi con calma. Un problema che è reale visto i conti e che verranno valutati alle singole esigenze ed emergenze come quelle dei disabili, tema non dimenticato dal governo, e per non ripetere ciò che è successo lo scorso anno. Esigenze che si aggiungono a quelle dei precari e del personale degli enti locali, temi importanti per cercare di riprendere uno stallo che dura da un bel po’.
Messo in conto anche il problema dei Forestali, che a partire da Marzo, già si dovrebbe attivare il contrasto sugli incendi, con la prevenzione e la manutenzione dei boschi e, non farsi trovare impreparati ad un fattore che tanti problemi e polemiche ha dato a tutta la regione. Quindi forestali al lavoro da subito ed evitare scempi del passato, per non piangere dopo aver guardato uno spettacolo indecente, con una natura che ha bisogno di vivere e non viceversa. Un settore che deve essere discusso nel nuovo anno tra sindacati e parte politica e dipartimento tecnico, perché si deve programmare il tutto andando a preventivare quei fenomeni anche fuori dal demanio, con competenze proprio dei Forestali che possono essere impiegati in lavoro di dissesto, con un maggior contributo e presenza, superiore a quella attuale.
Pensare ad un aumento di giornate lavorative deve essere un punto fermo per l’Assessore Bandiera e per il presidente Musumeci, ove le buone intenzioni sembrano essere reali e visto che hanno già messo in cantiere delle somme destinate per questi lavori e questo settore. Non bastano più le 78 o 101 giornate per tamponare le emergenze, attuare una stabilizzazione del settore, o almeno arrivare a due sole fasce di competenza, cioè OTI e 151, deve essere un buon viatico per far capire che si vuole cambiare il settore, e questo sicuramente non giova solo ai lavoratori , ma all’intero territorio !
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