C’è solo un’occasione che può accrescere ulteriormente l’incanto di Gangi, silente borgo più bello d’Italia, ed è il presepe vivente “da Nazareth a Betlemme”.
Una manifestazione storico-artistica-religiosa che si svolge dal 26 al 29 dicembre, 14 rappresentazioni quotidiane, dalle ore 17 alle 23,30. Un unicum nel suo genere che in nove edizioni è stato fonte di grande successo tanto che “Google Buon Natale” l’ha inserito tra i due presepi, assieme a quello di Custonaci, da visitare in Sicilia.

Qui il tempo sembra essersi fermato, primo fra tutti l’ambientazione delle scene della Natività, una meticolosa ricostruzione degli ambienti calati nel cuore vivo del medievale borgo madonita, dove tra l’antico quartiere di Santa Lucia, piazza del Popolo e la chiesa Madre, un magico pugno di case perfettamente conservate nella loro antica architettura, si rivivrà un passato millenario popolato di pellegrini, pastori con le loro greggi, mercanti, sacerdoti, e artigiani.
Una rappresentazione della Natività singolare, un vero e proprio set sotto le stelle con oltre centocinquanta figuranti in costumi palestinesi che riproporranno le principali scene della natività, spaccati della vita sociale della Palestina del tempo, legate alla presenza militare di Roma imperiale con Erode, la sua corte e i soldati e scene esclusivamente di carattere religioso. Tra quelle più suggestive l’apparizione dell’Angelo e la fuga dal censimento di Maria e Giuseppe da Nazareth a Betlemme.

Una colonna sonora e una voce fuori campo (ciascuna scena è priva di dialoghi tra gli attori) descriveranno le scene e le atmosfere del tipico paesaggio urbano dell’epoca, la grotta, dove è nato Gesù, sarà ricostruita e ambientata sotto l’arcata dell’antica Torre Normanna dei Ventimiglia adiacente piazza del Popolo.

La regia è curata da Peppuccio Ballistreri, Carmelo Domina, Giovanni Germanà, Luciano Inguaggiato e Stefano Sauro. L’iniziativa organizzata dall’associazione “Da Nazareth a Betlemme” è patrocinata dal Comune di Gangi, Bcc ed Enel con la collaborazione della Pro-Loco, del parroco don Pino Vacca e da diverse associazioni locali.
Per Carmelo Domina: “Da Nazareth a Betlemme ha raggiunto standard qualitativi elevati e ogni anno si arricchisce di nuove scene e coreografie che nella loro teatralità sicuramente stimolano la fantasia degli spettatori, per ammirare il nostro presepe giungono da tutta la Sicilia, è un patrimonio non solo di Gangi ma di tutt’Italia, un progetto nato nel 2009 che è frutto dell’impegno sincero e affettuoso di tutta la comunità gangitana e del lavoro di tante maestranze e associazioni che ogni anno si spendono per la riuscita dell’evento e per questo li voglio ringraziare assieme a coloro che hanno sostenuto e sostengono anche economicamente la manifestazione”.

L’accesso alla manifestazione avviene per gruppi ed è obbligatorio l’acquisto anticipato del ticket d’ingresso. La vendita si svolgerà principalmente on linee. Il costo del biglietto è di sette euro per le fasce orarie comprese tra le 17 e le 21 e sei euro per le fasce orarie dalle 21.30 alle 23. Per ulteriori informazioni [email protected] o ancora è possibile prenotare sul sito: www.presepeviventegangi.it.

E ancora domenica, 24 dicembre sarà possibile ammirare una singolare rappresentazione della natività: “Il presepe del borgo tra le mura del Duomo”, unico del genere è stato allestito all’interno del primo piano dell’antica Torre Campanaria dei Ventimiglia. Un presepe stabile, fruibile tutto l’anno, che sarà ufficialmente completato nel dicembre del 2018, è stato realizzato da maestri artigiani provenienti da tutta la Sicilia e rappresenterà una Gangi storica, personaggi che hanno fatto la storia del Borgo madonita. Fatto con materiali ricercati di alta qualità, come la cera, ogni singolo personaggio sarà alto 24-25 centimetri, una misura standard utilizzata nei presepi dell’antica tradizione siciliana. L’idea della sua realizzazione è stata dell’ex sindaco, oggi vice sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello e di Carmelo Domina, un contributo determinate è arrivato dall’associazione “da Nazareth a Betlemme” e da don Pino Vacca.