E’ stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il
“Rifugio Sanitario e per il Ricovero di Isnello” gestito dal Sig. Michele Macaluso e
“L’Associazione I Delfini Onlus Distaccamento Di Castelbuono”.
A breve l’associazione prenderà contatto con le varie amministrazioni comunali e
con le ASP di competenza per affrontare il, sempre più dilagante e purtroppo
sottovalutato, problema del randagismo e le opportune operazioni da adottare
per poterlo contrastare.
Si rende noto che:
– sarà nel minor tempo possibile effettuato un censimento di tutti i cani
randagi presenti sul territorio;
– con l’ausilio di una commissione scientifica verrà valutato il grado di
pericolosità per l’incolumità pubblica dei cittadini residenti sul territorio;
– una volta effettuate le relazioni, per conoscenza verranno inviate alle
autorità competenti, infatti la legge regionale 15/2000 sul randagismo
IMPONE che gli Enti Locali (Comuni) provvedano al ricovero dei cani
vaganti nel proprio territorio comunale presso un canile autorizzato e che
la responsabilità civile e penale dei danni provocati da un cane randagio è
unicamente a carico del Sindaco competente per quel territorio .
In questi anni abbiamo assistito ad un processo di intensificazione del problema
e le cause, nonostante il grande lavoro svolto, sono da imputare ad una sempre
maggiore azione dell’uomo che, contestualmente alle sue esigenze, immette sul
territorio (abbandono) una quantità di cani tale da vanificare l’impegno e il
lavoro di quanti ogni giorno si spendono per limitare il fenomeno randagismo.
Siamo di fronte ad una vera e propria realtà condizionante che ha bisogno di
essere affrontata seriamente e subito prima che diventi ingestibile e “pericolosa”.
Ricordiamo che in questi anni tante sono state le aggressioni perpetrate ai danni
dell’uomo (tralasciamo i motivi) molte con gravi conseguenze altre con
conseguenze per la vita. Non intendiamo aspettare il verificarsi di spiacevoli
episodi, che hanno già investito comuni come Scicli e Modica dove nel 2010 due
bambini di 9 e 10 anni furono attaccati da un branco di cani selvaggi, episodio in
cui il bambino di 10 anni perse la vita mentre l’altro bambino riportò ferite
gravissime.
In questo generale giro di informazioni entriamo nello specifico del nostro
territorio considerando che Le Madonie, come Sciacca e Palermo ecc.. vive uno
stato di assoluta necessità sociale se consideriamo l’alto numero di randagi
presenti e che comporta non solo un peso economico quasi insostenibile ma
anche un peso sociale al quale occorre porre rimedio.
Molti Comuni, hanno affrontato il problema attuando ogni riferimento legislativo
(canile sanitario, convenzionato con l’ASP, conferenze di servizio, ecc..) e lo
hanno fatto con precisa applicazione. Ma tutto ciò da solo non basta occorre fare
di più e soprattutto in maniera sinergica coinvolgendo tutti gli uffici preposti e
stilando un piano progettuali che abbia effetti a breve e medio termine.
A nostro parere continuare a sminuire il problema non fa altro che aumentare il
grado di percentuale che vede i nostri territori esposti a una simile disgrazia.
Infatti basta girare per le periferie dei vari paesi madoniti per rendersi conto di
quanto serio sia diventato il problema.
Inoltre verrà stilata una graduatoria per evidenziare i comuni che attualmente
detengono più cani all’interno della struttura sopra citata ed avviare delle
campagne di adozioni per snellire il numero di cani presenti.
Teniamo a precisare che l’intento finale dell’associazione è quello di instaurare
un rapporto collaborativo con le varie amministrazioni e di affiancarle dove
possibile nell’affrontare il problema del randagismo.
L’associazione fin sa subito si rende disponibile per fornire qualsiasi chiarimento
in merito alle metodiche che intende adottare.

Il presidente
Mirco Francioso