Domenica 3 dicembre, alle 17.30 presso la Badia di Castelbuono, Donna Sapiens continua il percorso di approfondimento sulla cultura al femminile, inaugurando una serie di appuntamenti definiti “Tessere”. Il richiamo al mosaico è evidente ed immediato: ogni tessera di un mosaico è diversa dall’altra ma ognuna è indispensabile per comporre il disegno. Un altro richiamo, poi, è quello al verbo tessere, con l’intento di ricordare a tutti/e come la trama di un tessuto si componga di percorsi ed incroci, di intrecci e nodi, metafore di un mondo di relazioni che Donna Sapiens vuole proporre come artigianato delle idee ed officina del fare.
Questo primo incontro è dedicato al tema dell’empowerment delle donne, attraverso l’esperienza dell’associazione Fiori di Acciaio di Palermo che per l’occasione propone le testimonianze della Presidente, l’imprenditrice Marcella Cannariato, della Responsabile comunicazioni esterne, la giornalista Giulia Noera, dell’editrice Donata Agnello, anche Direttrice Responsabile del famoso mensile “I love Sicilia”, e della scrittrice Giorgia Butera, sociologa autrice di una ricerca sui diritti umani e in particolare su donne e bambine migranti.
L’associazione Fiori di Acciaio è una realtà impegnata nel sostegno alle politiche per le pari opportunità, anche attraverso la promozione dell’inserimento lavorativo delle donne per accrescere la partecipazione femminile anche alla vita pubblica. Da anni impegnata contro la violenza sulle donne, l’associazione sta istituendo a Palermo sia uno sportello legale, che uno sportello di sostegno psicologico che uno di consulenza sanitaria, completamente gratuiti e dedicati, appunto, alle donne.
E l’artigianato delle idee per realizzare una officina del fare ha bisogno di “strumenti”, di quegli “attrezzi” che possono trasformare le intenzioni e i desideri in azioni: per il progetto Donna Sapiens questi strumenti sono anche i libri, e l’associazione Fiori di Acciaio proprio domenica non soltanto farà dono di svariati testi, ma anche di una libreria per la Biblioteca delle Donne di Castelbuono.
Infine, “Tessere” (la tela) è anche un omaggio al mito di Penelope, da tanti descritta come moglie ubbidiente e fedele dell’eroe Ulisse, ma voluta da Omero, quindi dalla tradizione orale millenaria, come donna di straordinaria pazienza, di incrollabile fiducia in sé stessa e peculiare intelligenza: una donna da non dimenticare.
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