A partire da domani venerdì 24 novembre, il Comune di Castelbuono in collaborazione con varie associazioni, nell’ambito del progetto Donna Sapiens, propone reading, flashmob e spettacoli in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Venerdì 24 novembre alle 17.30 a Casa Speciale si svolgerà un incontro di letture e riflessioni a cura dell’associazione CeReS e in collaborazione con l’Accademia dei Curiosi. L’iniziativa è rivolta a chi vorrà ascoltare come attraverso il tempo e le pagine scritte le donne hanno sempre trovato la forza di “dire”, perché le parole si facessero storia e ci consegnassero alla storia.
Quest’ultima, insieme alla associazione Sant’Anna onlus e alla cooperativa Sant’Antonio, sempre venerdì ma alle 20.00, presso il ristorante “Giardino di Venere”, organizza una serata di solidarietà per il Centro Antiviolenza di Castelbuono, essenziale servizio di sostegno per le donne che trovano il coraggio di uscire dal tunnel della violenza.
Sabato 25 novembre alle 12.00 in piazza Margherita, un gruppo di donne italiane e straniere, castelbuonesi e non, esprimeranno in un flashmob la gioia del movimento: perchè il corpo non non deve essere toccato dalla violenza ma dalla bellezza della musica.
Sempre sabato, alle ore 21.00 presso il Centro Sud (ex Chiesa del Crocifisso) andrà in scena “Spazio, datemi spazio per dolcissima muovermi ferita. Ovvero: la poesia nella cruda realtà”, ideazione e drammaturgia di Giuditta Perriera e Stefania Sperandeo, con Giuditta Perriera e la partecipazione di Giuseppe Carrozza, Giuseppina Palumbo e Stefania Sperandeo. Uno spettacolo su donne violate, donne uccise, donne maltrattate. Donne che si rialzano a testa alta e ricominciano a vivere.
Domenica 26 novembre , alle ore 18.00 sempre al Centro Sud, si continua con il teatro : la storia di Antigone in un Racconto-Laboratorio per le nuove generazioni dal titolo “Parole e sassi”; ideazione e drammaturgia di Renata Palminiello, Letizia Quintavalla, Patrizia Romeo, Agnese Scotti, Rosanna Sfragara, direzione artistica di Letizia Quintavalla e con Simona Malato.
“Antigone” racconta una antica vicenda di fratelli e sorelle, di patti mancati, di rituali, di leggi non scritte e di ciechi indovini; è stata narrata nei secoli a partire dal dramma scritto dal poeta greco Sofocle nel 440 a.C.
Diciannove attrici, ognuna nella propria regione, solo con un piccolo patrimonio di sassi, la raccontano alle nuove generazioni, che a loro volta la racconteranno ad altri. I sassi fissano simbolicamente le parole e legano tra loro pensiero e azione. A volte mossi come su una scacchiera, altre lasciati immobili sulla terra o scagliati nell’ira, i sassi diventano suggeritori di gesti dai quali si snoda la tragedia.
Proprio dall’Antigone, quella di G.Wolf e S. Rao, possiamo cogliere il senso di questi 3 giorni:
Tiresia – “Mi chiedo cosa mi spinge, una volta dopo l’altra, a raccontare questa storia di coraggio e di lutti. Forse la speranza che quelli che ascoltano possano guardare e capire le azioni degli esseri umani.”